Acabnews Bologna

Cua: “Rotti i provvedimenti disciplinari dell’ateneo”

Un insegnante accetta di far sostenere un esame a uno degli studenti sospesi a seguito delle proteste contro il caro-mensa. Da oggi inoltre torna il festival ‘Batti il tuo tempo’: “Questa la zona universitaria che vogliamo”.

14 Giugno 2017 - 18:01

Uno degli studenti colpiti da provvedimenti disciplinari a seguito della mobilitazione contro il caro mensa dello scorso autunno stamattina ha potuto sostenere un esame, pur non verbalizzandolo. Ne dà notizia il Collettivo Universitario autonomo in una nota dal titolo “Primo esame collettivo svolto: rotti i provvedimenti disciplinari dell’Unibo!”, corredata da video diffuso sui social media.

L’esaminando si è presentato accompagnato da alcune decine di attivisti;  il docente ha accolto la loro richiesta: “Non posso verbalizzare il voto perché il sistema non me lo consente – ha detto – se lei vuole fare una sorta di pre-esame, poi la metto in coda alla lista”.

Nell’aula d’esame è stato anche srotolato uno striscione con la scritta “No alla doppia pena” e al megafono sono state spiegate le ragioni dell’iniziativa.

Secondo il collettivo, la decisione del docente rende “chiaro che i metodi di Rettore e Senato Accademico non incontrano il favore dell’Università tutta, in quanto colpiscono pochi individui presenti in momenti di protesta che hanno visto la partecipazione e attivazione di centinaia e centinaia di studenti e studentesse. Questi provvedimenti, consistenti nella sospensione per 2 mesi della possibilità di dare esami, vengono comminati in modo illegittimo e preventivamente all’accertamento delle reali responsabilità, a studenti e studentesse che hanno preso parte ad iniziative, anche di protesta accesa, per esigere servizi migliori e dignitosi all’interno dell’Università di Bologna”.

Continua il tesot: “Il rettore Ubertini evidentemente preferisce punire gli studenti piuttosto che confrontarsi sui gravi problemi in cui versa l’Unibo. E’ un comportamento inaccettabile e infecondo, crediamo perciò sia necessario rompere questi provvedimenti e saremo in ogni esame a fare in modo che a nessuno sia impedito di portare a termine un corso di studi per cui paghiamo migliaia di euro all’anno. Infatti queste sospensioni arrivano nel periodo della sessione d’esame mettendo a serio rischio la possibilità di laurearsi nelle tempistiche necessarie. Da ieri abbiamo diffuso un appello per la costruzione di un comitato contro la doppia pena dell’Unibo, aperto a chiunque comprenda e voglia esporsi sull’illegittimità di questo metodo esclusivamente volto a reprimere chiudendo qualunque possibilità di dialogo. Ogni esame sarà dunque collettivo finché non verrà abolito il Codice Etico e a nessuno studente o studentessa verrà più impedito di proseguire gli studi!”.

Il Cua in questi giorni è anche impegnato in una nuova edizione del festival Batti il tuo tempo, “per riempire la zona universitaria – si legge su Facebook – di cultura, musica e cibo genuino, contro chi vuole Piazza Verdi desertificata e militarizzata!”. Quella animata dal festival, aggiungono, “è la zona universitaria che vogliamo, con la sua memoria di lotte, i suoi murales conquistati a spinta in anni di conflitto, il suo presente attraversato inesorabilmente dalla gioia e dalla rabbia di migliaia di studenti e studentesse che combattono per una vita migliore”.