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Cua contesta la Rai: “Oscura i bombardamenti su Afrin”

Sabato 17 tre pullman in partenza per Roma, dove nel pomeriggio si terrà la manifestazione a sostegno del popolo curdo e della resistenza contro l’esercito turco nel cantone di Afrin.

15 Febbraio 2018 - 17:16

“Questa mattina siamo stati fuori dalla sede della RAI di Bologna e abbiamo dato luogo ad un presidio comunicativo e rumoroso. Abbiamo voluto con quest’azione esprimere la nostra più completa e incondizionata solidarietà al popolo curdo ed al tempo stesso denunciare il vergognoso oscuramento che tutti i media stanno mettendo in atto rispetto ai fatti che stanno avvenendo in Siria.” Così il Cua in un comunicato descrive l’iniziativa comunicativa tenuta questa mattina davanti alla sede Rai di viale della Fiera, in solidarietà al popolo curdo sotto attacco nella regione di Afrin da parte delle forze armate turche, e la cui vicenda non viene – intenzionalmente e per ragioni di convenienza politica, a detta degli universitari – raccontata dai media mainstream.

Infatti, continuano gli studenti, “i quotidiani bombardamenti dell’esercito turco non solo mietono vittime senza soluzione di continuità, ma vengono messi in atto in costante collaborazione con truppe di miliziani jihadisti vicino ad Al-qaida. Tutti devono sapere cosa sta succedendo in Rojava, tutti devono sapere che ad essere sotto attacco è un’esperienza di democrazia reale costruita negli ultimi 20 anni da popolazioni dove provenienza geografica, genere e religione non sono in alcun modo motivo di discriminazione, dove il welfare collettivo si basa sull’uguaglianza e dignità di tutti. In un clima complessivo che vede il terrorista assassino Erdogan essere accolto in pompa magna dalle istituzioni italiane, non una sola parola da parte dei media è stata spesa per l’eccidio in corso nel cantone di Afrin. La scorsa settimana abbiamo denunciato l’ipocrisia e l’omertà dei media italiani occupando temporaneamente la torre-container di Piazza Verdi, siamo saliti in alto per far vedere le bandiere del popolo curdo che il secondo esercito Nato e le grandi potenze capitaliste globali vorrebbero seppellire sotto le sabbie del deserto, nelle città che quello stesso vessillo ha liberato dall’Isis.”

Per questo, concludono gli universitari, sabato 17 febbraio, “saremo ed invitiamo tutti e tutte a Roma per un corteo con l’obiettivo di dare voce ad un popolo che sta coraggiosamente resistendo agli infami soprusi che stanno subendo.” Oltre al Cua, che organizza un pullman per raggiungere Roma nella giornata di venerdì con partenza prevista alle ore 9 dall’autostazione in piazza XX settembre, anche Nodo sociale antifascista, Xm24, Vag61 Mujeres Libres partiranno con un pullman sempre con ritrovo in autostazione alle ore 7.30. Tpo, YaBasta e Làbas partiranno invece con un altro bus alle 7.30 diretto verso la capitale, questi ultimi con ritrovo davanti al centro sociale di via Casarini 17/5. Il concentramento della manifestazione a Roma è previsto per le ore 14 a piazza dell’Esquilino.