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Crash, sul concerto in piazza “clamorose bufale”

Il collettivo: “C’è una parte della città che non ne può più di essere umiliata”, parlarne in sede di “comitato di ordine pubblico” dimostra “l’abisso” che intercorre con “una parte dell’amministrazione”.

17 Settembre 2017 - 12:43

Dopo l‘iniziativa di giovedì sera in zona universitaria a sostegno del collettivo, sono insorti la presidente del Quartiere Rosa Amorevole, il segretario Pd Francesco Critelli e anche l’eterno Giuseppe Sisti del Comitato via Petroni, parlando di “enorme impatto” la prima, “girone infernale” il secondo e “gravissimo disurbo della quiete” il terzo, che ha pure annunciato un esposto in Procura. Crash replica con un nuovo comunicato: “Cogliamo l’occasione del tran tran mediatico scatenato da alcune ricostruzioni fantasiose e pretestuose diffuse da alcuni soggetti politici a seguito della straordinaria iniziativa di giovedì scorso in piazza Verdi per tornare a prendere parola. La musica si è conclusa intorno all’1:15, vero, dato eccezionale, così come è eccezionale sgomberare per la decima volta un centro sociale di periferia. Il resto delle scenario post-nucleare o dantesco descritto da qualcuno è una clamorosa bufala visto che per amore e prassi di autogestione i luoghi che animiamo da 15 anni con la musica e la cultura ci piace viverli nel rispetto del territorio ad esempio non distribuendo e togliendo le bottiglie di vetro fin da subito da terra, e restando fino alle 5am a ripulire da cima a fondo la piazza proprio come avvenuto la scorsa sera. E terminiamo qui la ricostruzione dei fatti ribadita solo per voglia di riaffermare il nostro ‘chi siamo’ e non per esigenze giustificatorie rispetto a menzogne diffuse a pretesto di altro: come ad esempio beghe interne di partito”.

Gli attivisti tornano a raccontare il significato della serata di giovedì: “Vogliamo però tornare su un dato sociale e politico che si è confermato con l’attraversamento di almeno 10.000 persone alla manifestazione di Piazza Verdi: una parte importante della città ha voglia di partecipare, di contare, di prendere parola e di esprimersi collettivamente, di rompere la solitudine e autogestire solidarietà e felicità. Con la nostra manifestazione le generazioni più giovani dei quartieri di Bologna Nord sono entrate in relazione con tanti altri ceti sociali che vivono nella nostra città e insieme hanno espresso un forte bisogno di aggregazione. Questo è il Laboratorio Crash!, e questa è la forte pressione sociale che come attivisti avvertiamo fin dal giorno successivo allo sgombero. E’ una pressione da cui non possiamo e non vogliamo sottrarci dal dargli forma, è un bisogno sociale a cui è necessario rispondere. E se diciamo ‘la pazienza è finita’ facciamo riferimento proprio a questo contesto: c’è una parte della città che non ne può più di essere umiliata e confinata nella marginalità o segregata nella solitudine del caro vita, e delle scarsità di strumenti, soprattutto economici, per godere della socialità e dell’aggregazione. Questo è un fatto sociale, politico e culturale evidente che ancora qualcuno pensa di risolvere in sede di ‘comitato di ordine pubblico’ mostrando un vero e proprio abisso tra una parte dell’amministrazione e una parte consistente della società”.

Il comitato, per la cronaca, si è svolto nel pomeriggio di ieri, con la partecipazione di sindaco, assessore alla sicurezza, presidente di quartiere, vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. La nota diffusa al termine non dice sostanzialmente nulla di nuovo: si acclara che “la manifestazione non era stata autorizzata”, quindi saranno individuate “eventuali responsabilità amministrative o penali”,al contempo si evidenzia “la disponibilità delle Istituzioni a dialogare in generale con le realtà sociali del territorio, solo in una cornice di rispetto della legalità e in assenza di indebite pressioni”.

Il comunicato di Crash torna anche sulle disponibilità avanzate dal presidente del quartiere: “L’ipotesi di percorso a oggi resta una sorta di intenzione. Nell’arco di tempo non quantificabile che va dalle intenzioni alla proposta concreta che cosa dovrebbe fare il mondo sociale e l’aggregazione del Laboratorio Crash? Lo abbiamo annunciato fin dal primo comunicato, e la stampa cittadina pare accorgersene solo ora, che in assenza di soluzione le nostre attività avrebbero comunque continuato in strada, o nelle piazze della città fino a nuove occupazioni. La scorsa sera hanno attraversato la nostra manifestazione almeno 10000 persone, quindi? Le si fa pestare, artisti compresi, dalla celere o se ne recepisce l’istanza dandogli una risposta concreta?”.