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Condannato in via definitiva per Genova, “tranquillamente in servizio a Imola”

Comunicato degli antifascisti imolesi dopo un volantinaggio del Sap contro il reato di tortura e la conferma della Cassazione, qualche settimana fa, dei due anni di pena al vicequestore Cinti per i fatti del G8.

12 Luglio 2015 - 16:31

Aldrovandi, Giuliani, Bianzino, Cucchi, Uva… SAPpiamo chi è Stato

saA quasi 10 anni dalla morte di Federico Aldrovandi, la madre Patrizia Moretti ha deciso di ritirare le denunce sporte in seguito alle offese ricevute al figlio e alla famiglia, senza perdonare ma ritenendo inutile una sentenza di condanna per persone che costruiscono la loro carriera sull’aggressività e sul rancore. Tra queste persone figura Paolo Forlani, uno dei quattro poliziotti coinvolti nell’omicidio di Federico, gli stessi poliziotti accolti da vergognosi applausi durante un congresso del sindacato di polizia del SAP. Il SAP è lo stesso sindacato che oggi si scaglia contro l’introduzione del reato di tortura, ed in seguito a queste pressioni la Commissione Giustizia del Senato ha modificato pesantemente la legge in discussione, con il grottesco inserimento della formula delle ‘reiterate violenze’ e con riduzioni per le pene previste per i pubblici ufficiali.
In tal modo una singola minaccia di stupro -come accadde a Bolzaneto-, un solo atto di soffocamento, un solo tentativo di affogamento, tutto ciò sarebbe riconosciuto e ammesso.

Allo stesso tempo altre morti, da Aldo Bianzino a Stefano Cucchi a Giuseppe Uva, uccisi in seguito ad evidenti episodi di violenze e torture da parte delle forze dell’ordine che li avevano in custodia, continuano ad essere “dimenticate” da una giustizia che non riesce, o non vuole, individuarne i colpevoli. Infine a 14 anni dalla morte di Carlo Giuliani, ucciso da un colpo di pistola durante il G8 di Genova, un altro sindacato di polizia, il COISP, promuove una raccolta firme per rimuoverne la targa commemorativa dalla piazza dove morì, in un nuovo tentativo volto a cancellare la memoria. Ed arriviamo così fino a Imola, dove il vicequestore Luca Cinti continua tranquillamente il suo operato nonostante una condanna definitiva per falsa testimonianza per aver coperto quattro agenti suoi sottoposti, colpevoli di aver arrestato illegalmente due persone durante il G8 del 2001. Due innocenti rinchiusi senza motivo a Bolzaneto e lì vittime di abusi e torture.

Noi continueremo a ricordare e a dire ad alta voce che SAPpiamo chi è Stato!
Chiediamo verità e giustizia per tutte le vittime di malapolizia!

Imola antifascista

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