Acabnews Bologna

Concorso nidi comunali, dade in presidio

I dirigenti dell’Istituzione Educazione Scuola ricevono una delegazione e si impegnano a convocare un incontro. Sgb: “Mobilitazione fino alla stabilizzazione”. Interviene anche Usb: “Soluzioni eque per tutto il precariato”.

13 Settembre 2018 - 13:52

Ieri “alle ore 15, circa cinquanta lavoratrici e lavoratori precari dei nidi del comune di Bologna, sostenuti anche da personale di ruolo dei nidi e della scuola dell’infanzia, hanno partecipato al presidio organizzato da Sgb per protestare contro il fallimentare esito del concorso per educatori tenuto il 4 settembre 2018, che ha visto ben il 72% di bocciati”. Lo scrive il Sindacato generale di base.

Prosegue il comunicato: “Le lavoratrici in presidio hanno chiesto di essere ricevute dalla direzione Ies (Istituzione comunale Educazione e Scuola, ndr) per avere spiegazioni sulle motivazioni dell’esito concorsuale che ha determinato la perdita definitiva del lavoro per centinaia di educatrici che lavorano da decenni per il Comune di Bologna. Una tragedia economica e professionale immotivata ed inaspettata che esige un’immediata risposta. Per circa due ore i dirigenti della Ies si son fatti negare determinando una situazione di enorme tensione con le lavoratrici ed i lavoratori presenti al presidio che hanno ripreso con veemenza le parole dello striscione: ‘Bocciamo la Ies promuoviamo le precarie’. In questa situazione di stallo e di grande tensione si sono fatti avanti due funzionari della Digos che hanno cercato una mediazione con la Ies per arrivare ad un incontro che i dirigenti chiaramente non volevano, facendo addirittura negare la loro presenza in sede. Vista la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori a non mollare il presidio, finalmente dopo oltre due ore di attesa, una delegazione Sgb è stata ricevuta dalla dottoressa Giordano. La stessa ha preso impegno solenne a convocare al più presto un incontro con Sgb in rappresentanza delle centinaia di lavoratrici e lavoratori direttamente coinvolte dall’esito del vergognoso concorso del 4 settembre. Sgb sosterrà le lavoratrici precarie con la mobilitazione fino alla loro stabilizzazione”.

Martedì era intervenuta sulla vicenda anche l’Unione sindacale di base: “Si è svolta in questi giorni il concorso per educatori al Comune di Bologna. La prova scritta consisteva nel rispondere, in 40 minuti, a 40 quiz a risposta chiusa multipla. Per ciascuna domanda le partecipanti avevano cioè la possibilità di rispondere con una crocetta a 4 opzioni. Le 4 possibili risposte erano però molto simili tra loro e, con un solo minuto di tempo per ogni quesito, era molto facile sbagliare. Fra l’altro, ogni risposta errata comportava punteggio non solo pari a zero, ma negativo. Le educatrici con anni di precariato alle spalle, molte non più giovanissime, non erano certo abituate a questo tipo di prova (veloce e a crocette), e si può appena immaginare lo stato di ansia connessa al timore di perdere il posto di lavoro. Eppure, un’amministrazione che bandisce una procedura selettiva dovrebbe avere molto chiaro a chi è rivolta: in questo caso avevamo, da una parte, molte educatrici precarie con tanti anni di servizio, e dall’altra molte candidate dall’esterno, per lo più giovani neolaureate abituate a questo tipo di prova, che infatti potevano affrontare senza troppe difficoltà”.

Continua il sindacato: “Il risultato, ampiamente scontato, è che quasi la metà delle educatrici precarie ‘storiche’ dei nidi bolognesi (100 candidate su 216) non hanno superato la prova. In pratica, il Comune di Bologna ha bandito un concorso che sembra creato ad arte per liberarsi di una sacca di precariato (e di preziosa esperienza) che, in tanti anni di lavoro, ha permesso il funzionamento dei servizi educativi: una sorta di setaccio. Tra le lavoratrici che non sono riuscite a passare la prova si alzano voci di giusta rabbia e di forte delusione. Come Usb siamo al fianco delle lavoratrici, ci mettiamo a loro disposizione e chiediamo che vengano al più presto trovate soluzioni condivise, eque e soprattutto inclusive per tutto il precariato: perchè nessun precario deve essere messo alla porta!”.