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Cispm annuncia manifestazione, Social Log: “Occupanti resisteranno”

Restano caldi i molti fronti della lotta per la casa. E Adl Cobas lancia un nuovo presidio alla Regione per il giorno in cui sarà fissata la votazione del requisito di residenza per le graduatorie Erp.

27 Maggio 2015 - 17:30

Corteo Bologna Meticcia 26/06/2014 (foto di Flavia Sistilli - repertorio Zic.it)“Se tenteranno di strappare la dignità a quelle famiglie, a quei bimbi, a quei precari e a
quegli operai” che vivono negli stabili occupati “loro resisteranno”. Non lascia spazio a interpretazioni la posizione di Social Log, declinata oggi da un attivista ai microfoni di Radio Città del Capo, rispetto al destino dei quasi 150 nuclei familiari che abitano le occupazioni di via Fioravanti, de Maria e Mura di Porta Galiera, pochi giorni dopo che ai primi due stabili ha bussato la digos tentando di notificare un provvedimento di sequestro giudiziario e mentre fervono i preparativi per il corteo annunciato per il prossimo 6 giugno dalla bolognina ai “palazzi del potere”.

“Perché a Bologna il tema dell’emergenza abitativa e del diritto all’abitare dev’essere trattato dalla Procura e non dalla politica?” è la domanda che pone il collettivo, impegnato stamattina in un presidio antisfratto alla Barca, conclusosi con il rinvio dell’esecuzione del provvedimento: “Le Istituzioni devono sapersi misurare di fronte a questi problemi, sicuramente complessi ma profondamente attuali”. Quindi, “la Procura se ne stia calma per un po’, se ne stia da parte, si fermino manganelli e scudi e la città trovi le forze per misurarsi con questi problemi. C’è il diritto proprietario ma c’è anche l’interesse generale della società”. E gli occupanti non sono disposti “ritornare a vivere in stazione, dentro una panda in cinque o con la soluzione di vedere una mamma e la bimba per due settimane in un albergo e il papà sbattuto a dormire sui viali. E’ ovvio che quelle famiglie diranno ‘io difendo la mia dignità’, costi quel che costi”.

Oggi è nuovamente intervenuto pure il Cispm, a due giorni dallo sgombero dell’Ex Dima di via Emilia Levante, annunciando una manifestazione a breve: “Non solo per rivendicare il diritto alla casa. Ma anche per difendere i 40 richiedenti asilo denunciati per aver occupato. Per loro il rischio è alto perché sono in attesa dello status di rifugiato e ora rischiano di non ottenere piu’ il permesso di soggiorno. Quando si arriva a occupare una casa o un palazzo lo si fa perché la situazione è drammatica. E a Bologna lo è da troppo tempo In questo caso si trattava di persone che vivevano in totale precarietà e che con lo sgombero sono tornate a vivere o in stazione o in alloggi improvvisati”. Sui rifugiati che arrivano a Bologna, dopo essere stati nei centri d’accoglienza e aver ottenuto un permesso temporaneo: “Senza dare loro strumenti per potersi muovere in città sono come persi. Chi resta il più delle volte non conosce bene l’italiano e i soldi che riesce a guadagnare da piccoli lavoretti bastano solo a pasti fugaci. Figuriamoci riuscire a pagare un affitto. Questa non è accoglienza.”

Tornerà a manifestare, in piazza Aldo Moro, anche Adl Cobas, sulle barricate in questi giorni contro il requisito dei tre anni di residenza per le graduatorie Erp, in discussione in Consiglio regionale: “Norma profondamente razzista che rischia di accelerare processi di esclusione sociale, il Pd è totalmente allineato alla Lega”, è la denuncia del sindacato. Ieri “la votazione è stata rimandata per motivi logistici (la discussione del punto precedente era andata per le lunghe) e a noi è stato detto che ci avrebbero convocato per un incontro in commissione” ma in ogni caso “saremo di nuovo in presidio, insieme agli occupanti e agli inquilini che vengono ai nostri sportelli sociali, sotto i palazzi della Regione il giorno che verrà votato il testo con i nuovi parametri di accesso alle case Erp”.