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Cie, slitta la riapertura

La Prefettura si accorge delle “inadempienze” e revoca al consorzio Oasi la gestione del Centro di via Mattei, chiuso da marzo. La Garante: “Auspico che resti chiuso”.

04 Giugno 2013 - 17:13

Il Cie di via Mattei resterà chiuso ancora per un po’, almeno finché il Viminale non avrà trovato una soluzione per quanto riguarda la gestione. Iniziata a marzo per lavori di ristrutturazione interna, la chiusura si protrae quindi fino a data da definirsi, a seguito della revoca dell’appalto di gestione al Consorzio Oasi. Troppe le segnalazioni e gli allarmi istituzionali sulle pessime condizioni di sopravvivenza all’interno del Centro, arrivate in questi mesi dall’Ausl, dalla Garante regionale per i detenuti, perfino da assessori e consiglieri della maggiornaza. E così alla fine la Prefettura è dovuta tornare sul capitolato d’appalto – vinto un anno fa dal consorzio siciliano per l’impossibile cifra di 28 euro giornalieri a detenuto, contestarne alla stessa Oasi le violazioni formali, e infine stracciarlo. Di mezzo ci sono anche 29 dipendenti che non vedono lo stipendio da dicembre. E poi, chiaramente, i migranti rinchiusi: dagli scorsi sopralluoghi dell’Ausl si viene a sapere che all’interno del centro si viveva senza scarpe e senza indumenti intimi. A fronte di questo prevedibile finale ci si chiede come abbia fatto la Prefettura a fidarsi (se di fiducia si tratta) di una ditta che prometteva a un prezzo più che dimezzato lo stesso servizio – già scandaloso – che erogava la Misericodia.

Ora sta al Ministero dell’Interno decidere il destino della prigione per migranti di via Mattei, ovvero se tenerla ancora chiusa fino a nuovo bando o assegnarla in gestione temporanea ad altro soggetto. Sulla questione interviene anche la Garante regionale per i detenuti, Desi Bruno, che giudica come un “fatto positivo” la revoca della gestione a Oasi, e torna a invocare la chiusura del Cie di Bologna: “Il mio auspicio è che il bando non si faccia e che il centro resti chiuso”.