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C’è l’accordo per il reintegro di Safdar: “Vittoria per tutti i lavoratori”

Sgb: “Grandissimo risultato frutto della compattezza mostrata dai facchini nei molteplici scioperi, presidi e manifestazioni”. Intanto, i delegati di BolognaFiere: “Circolano cifre gonfiate sul costo del lavoro part time”.

01 Marzo 2017 - 11:48

“Dopo 10 mesi di lotta contro il licenziamento di Safdar, delegato Sgb della logistica, a causa di un post su Facebook, abbiamo vinto!”. E’ l’annuncio diffuso dal sindacato di base, che spiega così l’epilogo della vicenda: “A seguito del ricorso che abbiamo presentato nei mesi scorsi, il giudice del lavoro ha emesso la proprio sentenza ritenendo ‘non sussistente la giusta causa in considerazione della mancanza di proporzionalità tra il fatto contestato e la sanzione non conservativa irrogata’. Da queste basi è partita una lunga trattativa con l’azienda di Safdar, la Dg Shipping e finalmente”, nei giorni scorsi, “si è giunti ad un accordo che prevede il reintegro del nostro delegato. Un grandissimo risultato frutto soprattutto della mobilitazione dei lavoratori iscritti all’Sgb del magazzino di Calderara di Reno, che hanno dimostrato una grande compattezza nei molteplici scioperi, presidi e manifestazioni e alla solidarietà attiva dei delegati e degli iscritti Sgb, non solo della logistica ma di tutti gli altri settori lavorativi”. Per Safdar, dunque, si è concretizzata la possibilità di tornare a “svolgere appieno la sua attività di Rappresentante sindacale con lo spirito di chi sa di avere il sostegno di tutti i lavoratori che non chinano la testa davanti alle ingiustizie. Nessuno può cercare di mettere i piedi in testa ad Sgb senza subire la nostra reazione perché, come ci hanno insegnato i facchini in questi mesi di mobilitazione con uno slogan, forse un po’ anomalo ma sicuramente molto efficace: ‘La testa è dura e senza paura!'”.

Restando in tema di lavoro, il Consiglio dei delegati d’azienda di BolognaFiere (dopo l’allarme sul futuro della società lanciato nei giorni scorsi) ha diffuso un comunicato per “smentire con forza il dato più volte pubblicato sui giornali rispetto al costo totale ed orario del personale part time. Le uniche cifre diffuse a mezzo stampa del Piano Industriale Generale, richiesto ormai da mesi, che riguardano solo una parte di lavoratori, sono gonfiate/viziate e servono a gettare fango, a far passare nell’immaginario collettivo che tutti i lavoratori di BolognaFiere siano dei privilegiati, in modo che la Dirigenza abbia il via libera verso un’ulteriore riduzione dei costi e dei diritti del lavoro. Il Consiglio dei delegati dimostrerà nelle sedi opportune quanto dichiarato più volte e a cui la stampa non sempre presta attenzione”.

Ieri sera, intanto, sulle prospettive della Fiera si è tenuto un nuovo incontro tra i soci pubblici e privati: nel corso del confronto il Comune, la Camera di commercio e la Regione hanno ribadito l’intenzione di riportare l’expo sotto il controllo pubblico.