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C’è il Cua, Cl cancella il gran galà

Student Office annulla la cerimonia inaugurale della sua festa in zona universitaria, a cui aveva invitato Merola e Dionigi, dopo che il collettivo aveva annunciato la contestazione dando appuntamento (confermato alle 18) in zona universitaria.

12 Maggio 2015 - 11:58

Contestazione Campus by Night 2014 (foto Fb Cua)Oggi è il primo giorno di “Campus by Night”, la festa dello Student Office, l’emanazione universitaria di Comunione e Liberazione. Per le 18.30 erano attesi, per l’inaugurazione, il sindaco Merola e il rettore Dionigi.

Il Cua, che già l’anno scorso fu protagonista di un blitz alla kermesse, ha subito scaldato i motori della contestazione a Dionigi per le sette lettere disciplinari inviate nei giorni scorsi dall’Ateneo ai ragazzi collettivo: “Portiamo le nostre voci all’ennesima kermesse che infesta le strade della Zona Universitaria – scrive il collettivo su Facebook – utilizzando migliaia di euro forniti dall’Unibo (denaro che potrebbe essere investito in servizi per gli studenti!), con l’unico obiettivo di costruire un’inutile vetrina per il mondo dei rolex d’oro, della speculazione e delle baronie in università. Allo stesso tempo, chi costruisce percorsi di autogestione dal basso degli spazi universitari, aprendo spazi per studenti a costo zero, viene criminalizzato e colpito da misure disciplinari!”

Dunque, si conclude la nota, “contro questo modello di università-azienda incontriamoci tutti e tutte in via Zamboni, davanti al 38” alle 18 di oggi, “per far capire al Rettore che Il rumore delle lotte e dell’autogestione è più forte delle sue sanzioni! Facciamo risuonare insieme l’eco dell’autogestione in via Zamboni! L’autogestione e l’organizzazione dal basso non si sospende!”.

Ma ieri è arrivato il dietrofront dei ciellini, con l’annuncio dell’annullamento della cerimonia inaugurale “per motivi organizzativi” e la precisazione che “non sarà prevista nemmeno in un secondo momento un avvio formale della manifestazione”, mentre “tutte le altre attività si svolgeranno regolarmente come da programma”. Student Office non cita il Cua, ma è veramente difficile immaginare che la decisione non sia dettata dal timore della contestazione.

Il collettivo, in un nuovo comunicato diffuso poco fa, conferma l’appuntamento previsto per oggi: “Non sarà sicuramente la non-presenza” di Dionigi “a farci dimenticare quello per cui dobbiamo lottare: far cessare le misure disciplinari, libertà d’autogestione e d’iniziativa, un miglior accesso al welfare e distribuzione delle risorse!”

L’inaugurazione “a quanto pare non si terrà – scrive il Cua – forse per problemi organizzativi (come scrive CL)  o forse perchè il rettore Dionigi, sentendo per l’ennesima volta aria di contestazione, ha avvertito l’inadeguatezza di portare la sua presenza in una zona universitaria, che lo ha “accolto” ricordandogli ogni volta le sue politiche neo-liberiste sull’università!?”.

Prosegue il testo: “Il rettore Dionigi in quest’ultimo periodo si è dato parecchio da fare per provare a contrastare i percorsi autogestiti e collettivi degli studenti, che legittimamente nascono e crescono dal basso con spirito aggregativo, d’autogestione e di collaborazione, in un’università che non lascia più troppo spazio d’espressione. Questo lo vediamo quando il rettore e l’università, pur di non riconoscere il fatto che esistono dei percorsi, delle istanze che vengono portate avanti dagli studenti, si finisce per attaccarli utilizzando ogni mezzo a disposizione. Le misure disciplinari di quest’ultimo periodo dimostrano appieno l’incapacità, da parte dell’università, di saper riconoscere  il fatto che nelle scuole (facoltà) di Bologna ci sono dei bisogni in merito di spazi, saperi e cultura che se non vengono soddisfatti trovano,- nell’autogestione, un loro spazio di soddisfacimento. Questa è la miopia dell’Alma Mater! Pur di sottomettere i propri studenti alla propria volontà è disposta a sospendere, denunciare e reprimere!”.

“Gli studenti di quest’università – si legge poi nella nota – però non sono mai stati impassibili di fronte alle politiche repressive e d’attacco che cercavano di farci somministrare come pillole, giorno per giorno. Anche oggi, in p. Scaravilli, avremmo dimostrato al rettore quanto la sua presenza in quel territorio sarebbe stata una provocazione per tutti noi. Provocazione di chi vuole imbavagliare gli studenti e che vuole parlare in zona universitaria; una zona universitaria che vive quotidianamente (CL a parte) di cultura dal basso, socialità e autogestione… tutto ciò che il rettore non sembra digerire. Ma forse il rettore ha capito cosa si cela sotto di lui, in quella schiera di giovani non garantiti che si sono iscritti all’università di Bologna?”

Appuntamento confermato dunque alle 18 in piazza Verdi per “iniziare la tre giorni  in programma contro le sanzioni Alma Mater”, che proseguirà “domani al 38 con la serata teatrale tra spettacolo (H20 di Talia) e performance musicali, e mercoledì dalle 18.00 un assemblea per discutere di sanzioni e codice etico”.