Acabnews Bologna

Casa, il Comune può acquisire il 60%
degli immobili liberi dell’Inps

Lo dice il ministero dell’Interno. Ieri picchetto di Pugno Chiuso e Asia alla Barca: sfratto rinviato. Sgb: a Calderara il sindaco manda i vigili per rimuovere i cartelli del presidio degli abitanti sgomberati dal Garibaldi 2.

22 Settembre 2016 - 15:00

oxiIl Comune di Bologna può acquisire il 60% degli immobili liberi dell’Inps per rispondere all’emergenza casa. Lo mette nero su bianco il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, rispondendo alla Camera a una interrogazione riguardante il caso Ex Telecom, l’edificio di via Fioravanti sgomberato ormai quasi un anno fa. “Nel corso di specifici incontri tenuti presso la Prefettura di Bologna- afferma Bubbico- è emerso che l’Inps può conferire alle amministrazioni comunali una quota pari al 60% del proprio patrimonio immobiliare da reddito e, a tal riguardo, sono già in atto interlocuzioni con l’ente competente”. Il Comune di Bologna “acquisirebbe, nella misura suindicata, gli immobili liberi presenti in città, proponendosi quale intestataria del contratto di locazione a canone ”calmierato’ con finalità sociali legate alla gestione della predetta emergenza”.

Ieri, intanto,è stato rinviato un altro sfratto in via Pelotti, alla Barca. Riferisce l’associazone sindacale Pugno chiuso: “Si è presentato l’ufficiale giudiziario da solo, senza nessun rappresentante Acer e ha concesso un rinvio di un mese, perchè non ha ricevuto nessuna comunicazione da parte di Acer, che all’inizio dell’estate aveva invece promesso uno sgombero in grande stile.  Ricordiamo che il nucleo familiare in questione è composto da due fratelli, uno dei quali invalido del lavoro. Attualmente la madre, un’anziana di 86 anni, è pure rientrata nella casa, intestata a lei, da cui era uscita circa un anno fa per andare a vivere dalla figlia e dove hanno invece continuato a vivere i due figli”. Erano presenti anche gli attivisti di Asia-Usb, che esprimono soddisfazione per “l’ennesimo picchetto andato a buon fine”.

A Calderara, intanto, prosegue il presidio davanti al Comune degli abitanti sgomberati dal Garibaldi 2. Sgb racconta che l’amministrazione comunale ha ordinato di far rimuovere i cartelli affissi dai manifestanti: “Oggi, al presidio di Calderara sentiamo di dover ringraziare il sindaco per essere riuscita a farci ridere nonostante tutte le nostre preoccupazioni”. Una pattuglia di vigili, “per la verità cortesissimi oltre che imbarazzatissimi – riferisce il sindacato – ci ha comunicato di aver ricevuto ordine dal sindaco di rimuovere i cartelli informativi che avevamo esposto ai bordi della piazza. La motivazione? Creano disturbi alla circolazione e ingorghi stradali perché gli automobilisti si fermano a leggere. Ora, chi conosce Calderara sa benissimo che davanti alla piazza circoleranno 20 automobili ogni ora e i vigili stessi hanno verificato che, nella mezz’ora che ha preceduto l’esecuzione dell’ordine, nessuna autovettura ha neppur minimamente rallentato. Erano tanti, invece, i cittadini pedoni che leggevano con attenzione i cartelli (che contenevano, oltre all’invito a partecipare al dibattito pubblico di questo pomeriggio, alcuni documenti regolarmente protocollati). Si è spaventato il sindaco che i cittadini capissero quali sono i termini reali che stanno alla base della situazione drammatica che lei ha imposto agli abitanti del Garibaldi 2.
Ha temuto che il castello di menzogne e mala informazione che ha costruito attorno a questa situazione e che, agli occhi dei cittadini calderaresi sta già scricchiolando, crolli definitivamente. Allora, ancora una volta, ha a fatto intervenire la forza pubblica a proteggere la sua fuga e la sua paura del confronto”.

Per le 18,30 di oggi, sempre davanti al Comune, è in programma “un dibattito pubblico per spiegare a tutti le ragioni che li costringono a dormire in piazza da oltre quattro settimane”, fa sapere l’Sgb.