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Casa, ancora picchetti: “Da chi lotta le uniche promesse mantenute”

Social Log in campo alla Barca e al Navile. Asia: continua la resistenza degli occupanti di via Irnerio. E Ross@: “Merola arrogante verso chi non ha un tetto sulla testa”.

27 Aprile 2016 - 15:46

social“Questa mattina il Comitato inquilini resistenti con Social Log si è ritrovato nel quartiere Barca per difendere Donatella e il suo piccolo dallo sfratto così come nel quartiere Navile per difendere Marisa e la sua famiglia, sessantenne che dopo la perdita del lavoro è stata completamente esclusa dal mercato del lavoro e senza aiuto alcuno non ha più potuto pagare l’affitto”. Lo racconta il Comitato, con un comunicato stampa. “Il caso di Donatella è uno dei tanti che vediamo aumentare all’interno dei nostri quartieri. Nonostante sia laureata, ha infatti perduto anch’essa il lavoro e con esso la possibilità di poter pagare sia l’affitto che le spese necessarie al suo sostentamento e a quello del proprio bambino. Quante giovani coppie di precari o singoli si trovano con in mano lauree, corsi di alta formazione, centinaia di certificati di stage e… l’ufficiale giudiziario alla porta? La promessa tradita dalle istituzioni che assicuravano al termine di un percorso formativo un lavoro con salario desiderabile inizia a consumarsi proprio sul diritto all’abitare!”.

Ancora dal comunicato: “Con il picchetto di stamattina è stato ottenuto un rinvio al 22 giugno, e così ancora una volta gli unici a mantenere le promesse siamo noi che concretamente difendiamo il diritto all’abitare per tutti e tutte! Come ribadito il 25 aprile, la resistenza quotidiana della lotta per il diritto all’abitare non si arresta! Sulla spinta di questa nuovo piccolo passo per Donatella e suo figlio, così come per Marisa e la sua famiglia, diamo appuntamento al prossimo picchetto, agli appuntamenti settimanali dello sportello di ascolto sito nel Condominio di Mura di Porta Galliera, e alle prossime piazze delle lotte sociali cittadine! Stop sfratti! Stop sgomberi!”.

Nel frattempo, continua la resistenza degli occupanti che vivono nella palazzina di via Irnerio 13, su cui pende una minaccia di sgombero da parte del Sant’Orsola. Ogni mattina si susseguono le “colazioni resistenti” dalle 6, fa sapere Asia-Usb, mentre per domani sera è prevista una cena sociale: “Saranno gli stessi occupanti a cucinare pietanze tipiche del loro luogo di provenienza! Bar aperto, tutto a prezzi popolari! Partecipare alla cena, conoscere l’occupazione e i suoi abitanti è fondamentale per saldare e unire le lotte, contro chi ogni giorno sfratta, sgombera e attacca il diritto alla casa! Soprattutto ora, con la minaccia di sgombero che dura ormai da più di una settimana, la cena diventa un momento di condivisione e lotta, assieme agli occupanti per il diritto a casa, reddito e dignità!”.

Dalla vicenda di via Irnerio prende spunto anche Ross@, ricordando che “durante la protesta di Asia-Usb di venerdì scorso contro lo sgombero delle occupazioni abitative Case Mandela in via Irnerio, annunciato dal ‘Comitato per l’ordine pubblico’, il nostro caro sindaco Virginio ha rivolto pesanti insulti agli attivisti sindacali. Uno stile tutt’altro che sobrio, quello di Merola, uno stile che ha contrassegnato la sua amministrazione con un alto tasso di arroganza. Arroganza verso i lavoratori del Comune che chiedono diritti sindacali e migliori condizioni di lavoro. Arroganza verso i lavoratori delle cooperative in appalto che chiedono di uscire dalla precarietà. Arroganza verso chi non ha un tetto sulla testa, ‘risolvendo’ con Prefettura, polizia e Procura tutte le occupazioni abitative con sgomberi e denunce. Con l’arroganza antidemocratica nel fregarsene dell’esito del referendum sulla scuola pubblica, sfavorevole al finanziamento alle scuole private, andando contro la volontà della maggioranza dei cittadini in pieno stile renziano. Diciamola tutta: al netto del ‘buonismo’ della Frascaroli, un Merola bis sarebbe un disastro per la città a partire dalle fasce sociali popolari e più deboli”.

Scrive sempre Ross@: “Quanti soldi spesi in alberghi e sistemazioni provvisorie, quando si poteva regolarizzare le occupazioni abitative, quasi sempre in stabili dismessi, facendo uscire dal degrado intere zone della città, grazie a questa forma di cittadinanza attiva e autogestita, così vista male a chi vuole tenere alti i prezzi degli affitti. Quanti soldi recuperati non dalla tassazione delle fasce più alte, ma dalle riduzioni salariali di chi lavora in modo precario nell’ambito dei servizi alla persona! Merola, invece di insultare chi è al servizio di lavoratori e precari, di senza casa e migranti, farebbe bene ad ammettere che Bologna con lui è peggiorata, con un centro storico a uso e consumo di speculatori e con periferie dormitorio”.