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Cariche davanti al rettorato, fermato studente [foto+comunicati]

La polizia decide di sgombere il presidio di Hobo davanti al rettorato, diversi contatti tra studenti e polizia, trattenuto un attivista del collettivo. Solidarietà da Ross@.

07 Ottobre 2014 - 17:50

Hobo dopo lo sgombero (foto Zic.it)

Dopo qualche ora di relativa calma è tornata ad alzarsi la tensione in zona universitaria tra i ragazzi di Hobo e la polizia, che intorno alle 16.30 ha cercato di sgomberare il presidio davanti al Rettorato.

Sono volati spintoni, calci e pugni e c’è stato un fermo: si tratta di Loris, studente del collettivo. Un nuovo contatto si è verificato pochi minuti dopo, quando i ragazzi hanno cercato di impedire agli agenti di chiudere le porte dell’edificio (al cui interno è trattenuto l’attivista fermato), infilando sedie e cartelli tra le ante. La polizia a quel punto non ha risparmiato il manganello, colpendo con forza le prime file di manifestanti.

Un terzo scontro in largo Trombetti, dove gli studenti sono arrivati in corteo dirigendosi verso un ingresso laterale del rettorato: temendo che a bordo dei blindati ci fosse il ragazzo fermato, hanno cercato di impedire i movimenti dei mezzi: la situazione si è scaldata subito, con bidoni della spazzatura rovesciati e lancio di oggetti da una parte e ancora manganellate dall’altra.

Gli studenti hanno poi deciso di muoversi in corteo, dirigendosi verso Due Torri e via Rizzoli, per poi bloccare la T e proseguire lungo via Indipendenza.

 

Hobo dopo lo sgombero (foto Zic.it)

> Il comunicato di Hobo:

Non sappiamo più se questa è l’Università di Bologna, il Cile di Pinochet o la Grecia dei colonnelli. Dopo lo sgombero ordito dall’amministrazione Dionigi & Nicoletti insieme a PD e Procura, la polizia in tenuta anti-sommossa ha violentemente caricato più volte all’interno del campus di Filippo Re, ferendo alla testa una studentessa (portata in ospedale con un’emorragia cerebrale), lasciando su molti altri i segni delle manganellate. Il presidio contro lo sgombero, con tante e tanti solidali che con il passare dei minuti ne hanno ingrossato le fila, ha tenuto in modo compatto e determinato, resistendo alle cariche e occupando per un paio d’ore Via Irnerio, con barricate e musica. Ci sgomberate da uno spazio, ci riprendiamo la città. Un corteo selvaggio e molto partecipato ha poi sciamato per la zona universitaria, entrando in rettorato e cacciando la Digos, che ormai in questi luoghi è più presente di baroni e professori. Il rettorato è stato così occupato, riempito dalla partecipazione di centinaia di studentesse e studenti: perché via Zamboni la vogliamo così, libera e autogestita.

Poco prima delle 17, un paio d’ore prima della programmata assemblea, è successo l’incredibile. Digos e celerini si sono intrufolati nel rettorato, strisciando come sanno fare bene loro. Hanno vilmente attaccato le studentesse e gli studenti dentro, a colpi di manganello e calci. Il nostro compagno Loris è stato preso con violenza e portato via in stato di arresto.

Tutto quello che è successo oggi, dall’intervento della polizia nell’università all’arresto di Loris, dalle cariche alle botte della celere dentro il rettorato, è completa responsabilità di Ivano Augusto Dionigi e della sua cosca mafiosa. Vogliamo le immediate dimissioni di Dionigi-Pinochet, del prorettore Nicoletti e dei responsabili di questo infame attacco alla libertà degli studenti e dell’università.

Invitiamo tutt@ a unirsi al corteo selvaggio che sta bloccando le strade di Bologna, a raggiungerlo in Piazza Verdi per un’assemblea e a prendere parte alle iniziative di lotta che ne seguiranno. Facciamo appello anche a iniziative di solidarietà nelle altre città universitarie.
Questo scontro non è semplicemente tra un collettivo e il potere costituito: è tra l’università tutta e un’amministrazione ormai fuori controllo. La posta in palio è la libertà di tutte e tutti. Per questo anche i docenti devono uscire dal silenzio e scegliere da che parte stare.
Que se vayan todos! Loris libero!

Hobo – Laboratorio dei saperi comuni

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> La solidarietà di Ross@:

A pochi giorni di distanza un altro sgombero a Bologna contro le realtà di movimento e di lotta: con gran schieramento di forze e blindati polizia e carabinieri è stato sgomberato e sequestrato il “Community Center” di Hobo.

Ancora una volta è andata in scena il piano di repressione di ogni iniziativa e situazione collettiva che non rientri in una visione della città e dell’Università come la vogliono disegnare il Sindaco di Bologna, il Rettore e il PD. La stesse forze di polizia che hanno cercato di tutelare provocatori integralisti e nazisti in centro città, oggi vengono utilizzati per mettere a tacere uno spazio di aggregazione fuori dalla logica dell’Università al servizio dei profitti e della speculazione. Lo ripetiamo:
queste operazioni non saranno sufficienti per fermare la determinazione di chi non vuole arrendersi ai loro piani.

La risposta a questa come alle altre azioni repressive sarà in campo nei prossimi giorni, e saranno tante le iniziative di lotta e di opposizione a questo regime, nei luoghi di lavoro e nel territorio.

Ci appelliamo al massimo impegno di tutti per l’organizzazione e per la partecipazione alle scadenze dei prossimi giorni: lo sciopero degli studenti con lo sciopero del 10, quello sociale del 16, lo sciopero generale indetto per il 24 Ottobre fino ad arrivare alla giornata di lotta 14 Novembre.

Solidarietà e complicità a HoBo.

Ross@ Bologna