Acabnews Bologna

“Cancelliamo la Bossi-Fini” [video+adesioni aggiornate]

Sabato 23 marzo’013 manifestazione nazionale dei migranti a Bologna, con partenza alle 15 da piazza XX Settembre. Pubblichiamo uno degli spot video e l’elenco delle prime adesioni.

19 Marzo 2013 - 11:07

Prosegue la costruzione della manifestazione nazionale dei migranti in programma sabato 23 marzo, a Bologna, contro la legge Bossi-Fini, il razzismo e lo sfruttamento, per la chiusura dei Cie. Pubblichiamo uno degli spot realizzati in vista del corteo e l’elenco delle prime adesioni.

> Guarda lo spot:

http://youtu.be/r86Lhpbt1qM

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> Le adesioni al 21 marzo:

Ass. senegalese Cheick Anta Diop Bologna
Associazione Lavoratori Marocchini in Italia
Comunità Pakistana Bologna
Associazione donne senegalesi Bologna
El-Ihsan, Associazione interculturale Bologna
Associazione dei Peruviani Uniti Bologna (APU)
Laboratorio On the Move
Sportello politico Lavoro Insubordinato
(s)connessioni precarie
Migranda
Cross-Point Brescia
Coordinamento Migranti Verona
Spazio sociale autogestito XM24
Coordinamento Provinciale SiCobas Bologna
Confederazione Cobas Bologna
Unione Sindacale Italiana
Lavoratrici e lavoratori anarchici
Partito della Rifondazione Comunista Bologna
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti/e
Rete Primo Marzo
Zapruder Bologna
Associazione SOKOS
Network Antagonista Piacentino
Scuola d´Italiano Aprimondo
Scuola d´Italiano con migranti XM24
Sportello medico legale Al-Sirat
Vag61 – Spazio libero autogestito (Bologna)
John Gilbert, RSU Università di Firenze FLC-CGIL
Statunitensi contro la Guerra Firenze
First Line Press; I migranti dei Prati di Caprara di Villa Aldini e le realtà che li sostengono
Bartleby – spazio autogestito
Trama di terre Imola
Baracca occupata. Aula studio autogestita – Padova
Italian Spring Lab
Partito comunista dei lavoratori, sez. provinciale Bologna
Comune di Campi Bisenzio
Circolo Sel Ken Saro-Wiwa di Casalecchio, Sasso, Zola e Marzabotto
Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli, per il Movimento Arancione)

> Le adesioni in aggiornamento

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Lavoratrici e lavoratori contro la legge Bossi-Fini

Il 23 marzo a Bologna ci sarà una manifestazione generale contro la legge Bossi-Fini, lanciata da un’assemblea di quasi trecento uomini e donne migranti.

Noi precarie, operai e studenti, ci saremo.

Abbiamo bisogno di condizioni di lavoro migliori, di più salario e più reddito. Abbiamo bisogno di un’università e una scuola aperte, che diano la possibilità di studiare senza essere ricattati dalla precarietà o dalla povertà. La possibilità di ottenerli non dipende però solo dal Parlamento e dai calcoli economici, ma da chi è più forte. Nella condizione di precarietà che ci accomuna lottare è infatti diventato più difficile, perché siamo frammentati e isolati e spesso non sappiamo neanche contro chi lottare. Sappiamo però chi subisce la precarietà, chi ci ha guadagnato e chi continua a guadagnarci. Anche se c’è la crisi non è vero che siamo tutti sulla stessa barca. Mentre noi siamo più poveri e precari, i padroni e i precarizzatori sono più ricchi e potenti. Per questo, non potremo avere la forza necessaria per cambiare la nostra condizione se non siamo uniti e non ci alleiamo contro quello che ci ha diviso e reso più deboli.

La legge Bossi-Fini e il razzismo istituzionale, dividendo i migranti da tutti gli altri, lo fanno da più di dieci anni. Ora che la crisi ci costringe tutti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro pur di avere qualche soldo, che sempre meno persone possono permettersi di studiare, che ogni servizio viene tagliato e precarizzato, vediamo che chi ha raccolto i profitti del razzismo istituzionale sono stati solo i padroni. La legge Fornero, la riforma Gelmini, il progetto Profumo, la spending review, si aggiungono oggi alla Bossi-Fini e ne traggono forza.

Per colpa di questa legge e del permesso di soggiorno legato al lavoro, i migranti e le migranti sono stati i primi a conoscere la precarietà dovendo accettare le condizioni peggiori. Questa legge ricatta i migranti già nella scuola e poi nell’università per i pochi che possono andarci, impedendo ai figli di migranti di scegliere liberamente. Eppure i migranti e le migranti in questo momento stanno dimostrando che anche nella condizione più insopportabile si può lottare e cambiare la situazione. Come nel settore della logistica, dove i padroni si chiamano cooperative (e noi sappiamo bene che cosa vuol dire, perché lavoriamo negli asili, negli ospedali, nelle scuole, nelle mense), dove sono già molti i miglioramenti e il 22 marzo ci sarà uno sciopero. Come il 23 marzo.

Non accettiamo che con la scusa della crisi ci dicano sempre che non c’è scelta: con questa scusa, ci vogliono solo far tacere e dividerci ancora. Noi invece vogliamo scegliere, e cominciamo a farlo dicendo che stiamo dalla parte dei migranti e lottiamo con loro il 23 marzo. Contro la legge Bossi-Fini, contro chi ci vuole costringere al silenzio e decidere per noi, riempiamo Bologna.

Lucia Giordano (fotografa freelance); Ivan Severi (antropologo urbano freelance); Sara Farina (assistente sociale); Luca Padova (studente di Scienze politiche e lavoratore precario); Fabio Lenzo (studente, Scienze della formazione); Lorenzo Bobbià (studente, Agraria); RSU FIOM Ducati Motor Bologna; Orlando Maraviglia (delegato RSU FIOM Motori Minarelli, Calderara di Reno – BO); RSU FIOM Stabilimenti Bonfiglioli riduttori, Bologna; Alessio Pittarello (delegato RSU Ceva, Lippo di Calderara – BO); RSU Titan Crespellano (BO); RSU Cesab-Toyota, Bologna; Cristina Marelli (traduttrice precaria); Ornella Zaza (dottoranda); Alessia De Biase (docente e antropologa urbana); Lamia Bessaud (dottoranda); Federico Zappino (dottore di ricerca); Enrico De Donà (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Roberta Ferrari (dottoranda); Gianni Faccini (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Marco Faccioli (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Christian Di Giandomenico (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Estella Rondelli (lavoratrice assistenza informatica AUSL Bologna); Claudio Quinzi (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Francesca Massai (illustratrice e grafica); Cristina Venturi (addetta all’accoglienza precaria); Anna Romani (dottoranda, università di Macerata); Michela Spenippo (restauratrice); Michele Andrioli (lavoratore commercio); Nicoletta D’Ambrosio (redattrice); Isabella Consolati (dottoranda); Emanuele Visentin (educatore); Manuela Capece (studentessa e lavoratrice precaria); Francesco Mercuri (praticante per l’abilitazione forense); Marianna Parisotto (medico); Marta Brigida (medico); Marco Rovelli (insegnante e scrittore); Michele Cento (dottorando); Nicoletta Maldini (libraia); Giulia Nicchia (assegnista di ricerca); Marinella Villani (insegnante); Giorgio Grappi (precario della ricerca); Claudia Consolati (dottoranda); Tristano Scarpetta (giornalista); Daniele De Michele (artista, scrittore); Alessandra Prandin (studentessa e stagista); Alberto Badas (regista); Paola Rudan (assegnista di ricerca); Ivan Nasello (lavoratore assistenza informatica AUSL Bologna); Niccolò Gandolfi (fotografo); Alessandro Belloni (educatore precario); Vincenza Perilli (ricercatrice indipendente); Marco Paglione (ricercatore precario al CNR); Maria Antonietta Bandello (Medico, Parma); Matteo Battistini (assegnista di ricerca); Chiara Gregoris (educatrice precarie); Maria Vittoria Bucchi (libera professionista della precarietà); Luca Cobbe (ricercatore precario); Morena Sarro (educatrice precaria); Isabella Cesaria (precaria); Marcello Marano (insegnante precario)…

> Per adesioni: lav.insub@connessioniprecarie.org

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NO BORDERS NO NATIONS  CORTEO 23/03/13

Dai vari governi Berlusconi passando per il governo straordinario di Monti e dei suoi tecnici, l’inaccettabile condizione dei migranti si trova ad essere una delle costanti del tessuto sociale italiano. Infatti discriminazione, sfruttamento e segregazione della comunità dei migranti sono solo alcune delle tematiche si ricorrenti che nessun apparato istituzionale ha mai tentato di affrontare. Non è necessario andare a ricercare situazioni a noi lontane per trovare prove di violenza e soprusi ai danni della popolazione migrante, partendo da disumane condizioni di lavoro nero, fino ad arrivare ai nuovi “lager di stato”, meglio  conosciuti come CIE.

Questo trattamento riservato ai migranti si inserisce in una più grande manovra che sollecita da un lato l’avversione e la paura del diverso, dall’altro il pieno sfruttamento degli immigrati resi impotenti e senza diritti dalle politiche di segregazione e discriminazione. Parte integrante di questa realtà è la legge Bossi-Fini che impedisce agli immigrati e ai loro figli di ottenere un permesso di soggiorno valido nonostante questi costituiscano la massa salariale che garantisce la sopravvivenza del nostro sistema produttivo. Per questi motivi il 23 Marzo alle 15:00 la città di Bologna è chiamata dal coordinamento migranti a scendere in piazza in un corteo, appoggiato da tutte le categorie solidali, che vuole ribadire un no secco ai ricatti imposti dalle istituzioni.

Noi, come coordinamento dei Collettivi Studenteschi scenderemo in piazza, solidali e complici, sabato 23 a fianco dei nostri fratelli perché crediamo in una società meticcia dove ogni individuo di qualsiasi paese ed estrazione sociale possa perseguire il suo libero sviluppo al pari di tutti gli altri senza essere penalizzato per il luogo di provenienza o per il colore della propria pelle.

IL 23 TUTT* IN  PIAZZA AL FIANCO DEI MIGRANTI

P.ZA XX SETTEMBRE H15:00

COORDINAMENTO COLLETTIVI STUDENTESCHI