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Caltanissetta / Niscemi, sequestrato impianto Muos

I comitati: “Ennesimo segnale che quell’installazione non può e non deve entrare in funzione”. Sabato 4 aprile’015 nuova manifestazione nazionale a Niscemi.

02 Aprile 2015 - 17:27

Corteo NoMuos (repertorio ZicTv)Pochi giorni prima della manifestazione del 4 aprile, cosi’ come già accaduto prima della manifestazione del 6 ottobre 2012, la procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto MUOS. Il sequestro è stato disposto dal procuratore Giuseppe Verzera per violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale, al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare. Il provvedimento è stato già notificato al comandante del contingente militare statunitense presente nella base di Sigonella. L’esecuzione è del nucleo di polizia giudiziaria della Polizia municipale della Procura di Caltagirone.

Nonostante la competenza territoriale per il territorio niscemese sia passata al Tribunale di Gela non ci sorprende che il sequestro sia avvenuto su richiesta della Procura di Caltagirone, precedentemente competente. Evidentemente i reati contestati si riferiscono ad un lungo lasso di tempo, emersi grazie al costante lavoro degli avvocati.

Gli ufficiali giudiziari, i Carabinieri di Niscemi e Caltagirone, i vigili urbani di Caltagirone, la Polizia di Niscemi, accompagnati da alti ufficiali provenienti da Sigonella hanno fatto ingresso nella base di contrada Ulmo alle 15,30. Ad aspettarli diversi militanti No Muos.

Coordinamento dei Comitati No Muos

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Il sequestro del MUOS richiesto dalla Procura e disposto dal GIP di Caltagirone, dà atto di quanto stabilito dal TAR di Palermo il 13 febbraio scorso, e cioè che si tratta di un’installazione priva di autorizzazioni e pertanto illegittima ed abusiva. Ma nonostante la sentenza, nei giorni successivi, la US Navy ha proseguito i lavori e utilizzato le parabole. L’associazione antimafie Rita Atria, che aveva già presentato in passato due denunce penali presso la Procura di Caltagirone per abusivismo e mancanza di autorizzazioni, all’indomani della sentenza del TAR ha depositato anche un’istanza di sequestro, che oggi finalmente vediamo realizzato attraverso l’apposizione dei sigilli. Tutta la vicenda del MUOS, sin dal suo inizio, è stata caratterizzata dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano. Infatti, il rigetto delle richieste di sospensiva avanzate dal Ministero della Difesa da parte del TAR di Palermo nel luglio del 2013, avrebbe dovuto cautelarmente imporre alla US Navy di fermare i lavori nell’attesa che si definissero i procedimenti pendenti. Invece gli statunitensi hanno accelerato i lavori per completarli e porci davanti un fatto compiuto dal quale pensavano non si potesse più tornare indietro. Ma si sbagliavano, e il sequestro di oggi è l’ennesimo segnale che quell’installazione non può e non deve entrare in funzione. Avverso la sentenza del TAR il Ministero della Difesa italiano ha presentato appello, la cui udienza per la richiesta di sospensiva si terrà il prossimo 15 aprile presso il CGA di Palermo. Come legali del coordinamento dei comitati proseguiremo nella battaglia giudiziaria fino alla fine, a fianco di tutti gli attivisti e i comitati NO MUOS, per difendere il diritto di tutti a vivere in un posto libero da inquinamento, devastazione e guerre.

I legali del coordinamento dei comitati NO MUOS

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La sentenza del TAR di Palermo del 13 febbraio ha decretato che il Muos è illegale ed illegittimo; partendo da questo giudizio, la lotta del movimento NO MUOS in questi anni rappresenta quindi la volontà popolare di applicare quella giustizia sociale che solo a distanza di 6 anni dall’approvazione del progetto Muos in c.da Ulmo ha avuto una conclusione giudiziaria.

Sul versante globale, mentre qui gli avvocati sono impegnati a sbrogliare quelle matasse burocratiche che hanno permesso l’installazione del Muos, i mass media sono indaffarati a presentare il nuovo prodotto delle politiche guerrafondaie degli stati occidentali, ovvero l’Isis nato sulle ceneri degli interventi “umanitari” delle precedenti guerre in Africa e Medio Oriente.

I maestri nell’arte della strumentalizzazione e della guerra, cinicamente, cercheranno di usare questo nuovo spauracchio per giustificare ancor di più gli investimenti nel settore militare compreso quindi il Muos, gli interventi che serviranno a consolidare il dominio in quei territori ricchi di risorse energetiche e sempre peggiori politiche securitarie volte ad neutralizzare qualsiasi forma di dissenso interno e a dissuadere tutti quei migranti che fuggendo dagli inferni della guerra e della miseria, quotidianamente rischiano in migliaia la vita nel Mar Mediterraneo per cercare di immaginare un futuro migliore.

Come i curdi che in Rojava, coraggiosamente difendono le loro città dagli assalti dell’Isis, noi qui ora e adesso ci stiamo difendendo da queste criminali politiche di militarizzazione e nocività.

Questa nuova sentenza ha ulteriormente dimostrato che siamo noi ad essere dalla parte della giustizia; siamo noi che abbiamo difeso la sughereta dalla devastazione ambientale, noi che abbiamo difeso la salute dei cittadini di Niscemi con i nostri corpi e le nostre pratiche di lotta, noi che abbiamo scelto in modo chiaro ed inequivocabile da che parte stare. Abbiamo subito denunce, intimidazioni, ritorsioni: non ci siamo fermati e non ci fermeremo mai.

Questo è successo nonostante i continui attacchi da parte delle istituzioni schierate a difesa dell’illegalità (prefettura, consolato americano, forze dell’ordine, regione Sicilia e Governo Nazionale).

La sentenza del TAR ha però il grande merito di elencare ad una ad una tutte le inadempienze di cui si sono resi responsabili gli enti preposti a “far rispettare le regole”. Tutti quanti, nessuno escluso, hanno applicato la regola del “Non vedo, non sento e non parlo” delle tre scimmiette.

Ecco perchè dopo le giornate del 9 agosto, i blocchi stradali, i cortei, lo sciopero sociale chiamiamo tutti ancora una volta alla mobilitazione, e per questo invitiamo tutti e tutte ad una grande manifestazione nazionale il 4 Aprile per ribadire che la terra è nostra e non di Cosa NOSTRA, americani e guerrafondai, politicanti e burocrati prezzolati. L’appuntamento è per le ore 14,00 del 4 aprile 2015 al presidio in Contrada Ulmo.

Allora #CI VEDIAMO A NISCEMI!

CONTRO IL MUOS, CONTRO OGNI GUERRA

Cordinamento dei comitati No Muos