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Cala il sipario sulle ex Merlani

Il Comune non rinnova la convenzione e assegna ai rifugiati che autogestivano la struttura quattro appartamenti (per 22 persone), alcuni ancora senza impianto di riscaldamento.

20 Febbraio 2015 - 18:09

10425140_10205941710091087_7235698910632316529_nL’esperienza delle ex Scuole Merlani di via Siepelunga si chiude con un trasloco. “Un progetto a costo zero per il Comune di Bologna che ha permesso di creare percorsi di autonomia e inserimento lavorativo”, spiega a Zeroincondotta Lorenzo Alberghini di Primavera Urbana, una delle associazioni che ha seguito la vicenda. Un progetto nato in seguito allo sgombero dei Prati di Caprara e in seguito di Villa Aldini, dove con l’ex-emergenza Nord Africa, dormivano i rifugiati provenienti dall’allora guerra in Libia. Da quelle esperienze è nata Freedom and Justice, l’associazione nata dai rifugiati che aveva in gestione l’ex Scuola Merlani.

Una convenzione di un anno, che il Comune avrebbe dovuto rinnovare, stando alle parole pronunciate all’associazione dai rappresentanti istituzionali. Ma così non è stato. “Le promesse di rinnovo sono cadute nel vuoto e poco più di un mese fa l’assessore Frascaroli ha chiesto loro di uscire dalla struttura”, sottolinea Lorenzo. L’esperienza di autogestione dell’ex-Scuole Merlani riguardava inizialmente 48 ragazzi, poi con il passare del tempo molti di loro hanno trovato autonomamente una soluzione e ne sono rimasti 22 all’interno della struttura. Le associazioni coinvolte avevano partecipato ad un bando per accogliere negli spazi rimasti vuoti altre persone. Dopo aver vinto il bando, “la Prefettura ha chiesto al Comune di Bologna un foglio in cui si dichiarava che i ragazzi non stavano occupando la struttura e che ci sarebbe stato il rinnovo, ma questa comunicazione non c’è mai stata”. Di fronte alla volontà dei profughi di rimanere all’interno della struttura, vista la mancanza di alternative, il Comune di Bologna ha proposto 5 appartamenti (diventati poi 4) per i 22 profughi rimasti. La lista per la divisione degli appartamenti è stata gestita autonomamente dai rifugiati che stanno completando il trasloco, anche se in alcuni appartamenti manca ancora il riscaldamento.

Durante questo anno, aggiunge Lorenzo, le associazioni presenti alle ex-Merlani hanno rifiutato un progetto presentato da una cooperativa, ritenendo che non avrebbe portato benefici ai rifugiati; in seguito  “non c’è più stato il rinnovo della convenzione”. Si chiude quindi con un trasloco l’autogestione dell’ex Scuole Merlani, un’esperienza “che ha innescato percorsi di autonomia per i rifugiati, alcuni di loro hanno contratti di lavoro stabili e grazie al lavoro volontario degli attivisti i profughi hanno migliorato notevolmente il loro livello di italiano. Sarebbe curioso comparare i risultati di questa esperienza con i progetti costosi gestiti dalle varie cooperative in città”, conclude Lorenzo.