Acabnews Bologna

Buono pasto o buono pasta?

Gli educatori scolastici avranno diritto al pranzo, ma le coop che “si faranno carico solo del costo per primo e contorno”, riferisce Sgb: “Il Comune copra la differenza”. E Usb: “Basta caporalato da Leroy Merlin”.

26 Marzo 2018 - 13:07

“Dal buono pasto al buono pasta… e contorno”. La differenza non sta semplicemente in una vocale e il perchè lo spiega l’Sgb: “In questi giorni abbiamo incontrato le coop Quadrifoglio e Pianeta Azzurro per discutere, tra le altre cose, del diritto al pasto per le educatrici e educatori che sono in servizio durante l’ora del pranzo. Un altro passo avanti è fatto, grazie alla perseveranza delle lavoratrici che da anni rivendicano questo diritto, da metà aprile tutti i lavoratori nelle scuole, che lavorano sull’integrazione, avranno diritto al pasto a prescindere dal loro orario di lavoro . Peccato che il diritto sia dimezzato, sempre a favore del risparmio, perchè le cooperative che gestiscono i servizi si faranno carico solo del costo per il primo piatto e il contorno. Sgb ritiene positivo il riconoscimento che in quanto va a migliorare il Ccnl provinciale ma insufficiente per ovvi motivi. Crediamo che a questo punto debba essere l’amministrazione comunale a garantire la differenza economica necessaria per un pasto completo visto che ne riconosce l’importanza pedagogica e che, ad oggi, non ha sborsato nemmeno un euro. In poche parole Merola vuole fare le nozze coi fichi secchi. Come Sgb siamo convinti che i risultati che stiamo portando a casa: i 12 centri estivi gestiti direttamente dalla cooperativa con il personale scolastico e scippati alle ‘allegre’ gestioni delle polisportive, il diritto al mezzo pasto; seppur non risolutivi, vadano nella giusta direzione per ottenere un riconoscimento pieno delle 13 mensilità annuali. La dignità lavorativa di questo settore è la stella polare del nostro agire che ovviamente non si ferma”.

Due giorni fa, invece, l’Usb ha protestato in tutta Italia e in alcuni punti vendita europei per denunciare “l’utilizzo del caporalato nel reclutamento di Leroy Merlin nel magazzino del Polo Logistico di Castel san Giovanni. Noi riteniamo- scrive Usb Bologna– che Leroy Merlin sia direttamente responsabile di questa situazione di sfruttamento, che sta diventando una nuova forma di schiavitù. Tutto il sistema della logistica è basato su queste pratiche che stanno consentendo anche ai colossi dell’ E commerce, come amazon e altri, di poter accumulare enormi ricchezze e profitti.Basta sfruttamento dei lavoratori: i lavoratori non sono schiavi!”.