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Brasile / Lacrimogeni e feriti alla manifestazione contro il rincaro dei trasporti

Brutale reazione della polizia militare a São Paulo contro il corteo del Movimento Passe Livre. Presi di mira soprattutto giornalisti e fotografi: 17 feriti e 4 fermati.

25 Gennaio 2016 - 16:04
ph: Midia NINJA
ph: Midia NINJA

Giovedì 21 gennaio è stata convocata dal Movimento Passe Livre (MPL) di São Paulo una manifestazione contro l’aumento del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani nella città. Aumenti significativi del costo dei trasporti si sono registrati in tutte le più grandi città del paese, a partire dall’inizio del nuovo anno, come accade con cadenza annuale da sempre.

Dal 2005 ad oggi il prezzo del biglietto nell’area metropolitana è sostanzialmente raddoppiato, passando da R$ 2,00 agli attuali R$ 3,80, che corrispondono a circa un euro.

Al concentramento previsto in partenza da una delle principali stazioni dei bus della città i manifestanti hanno trovato il terminal chiuso e numerose camionette della polizia militare (il più famigerato corpo di polizia del paese, noto per l’uso indiscriminato della forza e per lo scarso controllo istituzionale esercitato su di esso) già schierate in assetto antisommossa.

L’intento iniziale dei manifestanti era di raggiungere la sede dell’assemblea legislativa dello stato di São Paulo (ALESP), ma i dirigenti della PM si sono opposti sostenendo che non fosse stato comunicato il percorso in anticipo, imponendo di seguirne un altro. Dopo un tentativo di contrattazione i manifestanti hanno deciso di mantenere il percorso programmato.

Arrivato a Praça da República, una delle piazze centrali della città, il corteo è stato circondato dalla polizia militare, che ha lanciato fumogeni disperdendo una gran parte dei manifestanti. Alcune persone presenti, principalmente reporter che non hanno lasciato la piazza, sono state manganellate e ferite dagli agenti.

E’ di 21 il numero complessivo di giornalisti colpiti: 17 aggrediti durante la manifestazione e 4 fermati successivamente. Le immagini registrate dalle telecamere delle troupe televisive mostrano che, sebbene riconoscibili, i giornalisti erano il bersaglio di colpi di manganello, spintoni, lacrimogeni e proiettili di gomma.

Convocata per martedì 26 gennaio la prossima manifestazione, la sesta da quando è stato deciso l’aumento del prezzo del biglietto.

Cos’è il Movimento Passe Livre (MPL)

In Brasile, il 35% della popolazione che vive nelle grandi città non può permettersi di pagare l’autobus regolarmente. Molte persone sono escluse dai servizi educativi e scolastici primari perché non possono permettersi i trasporti per andare a scuola. Ogni volta che aumenta il prezzo di bus, aumenta anche questa esclusione classista. Il Movimento Passe Livre lotta non tanto contro l’aumento delle tariffe, ma contro l’esistenza della tariffa stessa. Perchè i trasporti vengano considerati un diritto fondamentale, e non una merce.

La popolazione a basso reddito ha la possibilità di accesso al servizio a prezzi agevolati solo se si trova nel circuito del lavoro legale: una grossa fetta di popolazione, tuttavia, ha un impiego nel mercato del lavoro nero, o è disoccupata. Questo significa che molti non sono in condizione di pagare il prezzo del biglietto e passano a modalità di trasporto non motorizzato – a piedi o in bicicletta – riducendo di molto la propria possibilità di circolazione, in un paese in cui le distanze sono sempre molto grandi. Altri ancora scelgono di dormire per strada, in luoghi luoghi vicini al proprio posto di lavoro, tornando a casa solo nei fine settimana a causa dei prezzi elevati del biglietto.

Gli enti di trasporto pubblico sono completamente asserviti agli interessi delle aziende che possiedono gli autobus, a cui è consentito ritirare i propri mezzi dalla circolazione qualora lo ritenessero utile.

La principale rivendicazione del movimento è la lotta per un vero trasporto pubblico, gratuito per tutta la popolazione. La gratuità nel trasporto pubblico non dovrebbe tuttavia essere intesa come “bus gratis.” Questo autobus avrà un costo, ma ripartito con tutta la società, attraverso una tassazione progressiva (redistribuzione del reddito: chi ha di più paga di più, meno chi ha di meno, e chi non ha niente non pagherà).

Le municipalità dovrebbero contrattare il servizio di alcune compagnie di autobus, concordando un prezzo prestabilito, in modo che il prezzo del biglietto cessi di essere il fattore determinante della qualità e della possibilità di accesso al servizio. L’applicazione della gratuità nel trasporto pubblico è infatti una misura chiave per l’esercizio del diritto alla città e per la giustizia sociale.