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Borse di studio, Cua strappa deroga per i fuorisede senza casa [audio]

Blitz ieri alla sede Ergo, che torna sui suoi passi sull’obbligo di autocertificare il domicilio entro lunedì prossimo, e rilancio: “Vogliamo tutti e tutte un tetto sopra la testa”.

20 Ottobre 2017 - 10:28

Gli studenti del Collettivo Universitario Autonomo,  che già in questi giorni avevano portato all’attenzione il difficile momento per i giovani in cerca di un alloggio in città annunciando per il 25 un’iniziativa allo spazio Nautilus, sono andati ieri simbolicamente muniti di valigie negli uffici dell’ente regionale per il diritto allo studio, sollevando il problema rappresentato dalla necessità per gli oltre ventimila richidenti borsa di studio di presentare dell’autocertificazione del domicilio entro il 23 ottobre per poi produrre un contratto di affitto di durata non inferiore ai dieci mesi: l’ente è dovuto tornare parzialmente sui suoi passi, introducendo la possibilità di fornire dati provvisori per poi confermarli o modificarli entro il 31 gennaio.

> I contributi audio raccolti dal nostro inviato (l’articolo continua sotto)

 

 

Così il collettivo in un post pubblicato ieri pomeriggio su Facebook: “In tanti e tante studenti e studentesse borsisti ci siamo presentati agli uffici di Er.Go, l’ente regionale per il diritto allo studio, esponendo la problematica degli alloggi con cui in molti di noi stanno avendo a che fare. Come molti di noi sanno, per ottenere la borsa di studio in quanto fuorisede è necessario autocertificare l’elezione di domicilio entro il 23 ottobre e successivamente un contratto di affitto di durata non inferiore ai dieci mesi. Risulta chiaro che, all’oggi, in un contesto cittadino in cui l’emergenza abitativa non sembra attutirsi, ma anzi, addirittura a peggiorare ogni anno che passa, se le stanze sono poche e a prezzi proibitivi per la maggior parte degli studenti e delle studentesse, chi non può permettersi un affitto si troverà conseguentemente di fronte alla difficoltà nel ricevere una borsa di studio e quindi frequentare l’università. Per i tanti e le tante costretti a fare i pendolari perché impossibilitati a spendere oltre 300 euro per una stanza o coloro che sono appoggiati da amici, e quindi senza contratto, la scadenza del 23/10 risulta essere un vero e proprio impedimento all’ottenimento della borsa di studio. Esclusi in partenza perché senza casa. Questa mattina, dopo essere entrati negli uffici di Er.Go portando con noi delle valigie come simbolo della condizione di precarietà imposta che viviamo ogni giorno e sollevando le problematiche della questione abitativa, la responsabile dell’ufficio si è presentata dicendo che, vista la situazione emergenziale in cui tanti e tante si trovano, per gli studenti che al momento non possiedono ancora una sistemazione definitiva sarà possibile compilare l’autocertificazione con i propri dati invece che quelli del proprietario di casa e quindi avere la possibilità di farlo anche se si è ospiti da amici e, successivamente, spiegare la propria situazione nella chat ‘scrivici’ sul sito dell’ufficio per il diritto allo studio. Una piccola vittoria che non sarebbe stata possibile se non fossimo entrati in quegli uffici minacciando di eleggere proprio gli stessi come domicilio se non avessimo avuto in cambio una proroga della data di scadenza e che permetterà anche ai tanti che al momento si trovano a dormire sui divani degli amici di poter presentare l’autocertificazione; un trampolino verso la concreta realizzazione dei nostri bisogni. Ma non ci accontenteremo, vogliamo tutti e tutte un tetto sopra la testa e la possibilità di ricevere la borsa di studio.  Rilanciamo quindi l’assemblea del 25 ottobre a Nautilus Autogestito dalle h 18 per confrontarci, discutere e trovare soluzioni al problema abitativo”.