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“Bologna è libera, Teo libero!” [nuove foto+comunicati in aggiornamento]

Oggi partecipato presidio sotto al carcere in solidarietà con Teo, arrestato al corteo di ieri. Domani altra iniziativa: alle 10 al Tribunale, in via Farini. Pubblichiamo nuove foto della giornata e i comunicati diffusi oggi.

19 Ottobre 2014 - 18:46

15386055428_368516b6ec_zDopo il determinato corteo antifascista e anticapitalista che, ieri, ha attraversato le strade di Bologna per manifestare contro la lectio magistralis di Ignazio Visco (governatore di Bankitalia) e la presenza in città di Forza Nuova.oggi si è svolto un partecipato presidio sotto il carcere della Dozza per manifestare – con musica e interventi – solidarietà a Teo, il ragazzo arrestato ieri nel corso degli scontri in via Garibaldi. Dal sit-in, a cui hanno preso parte tutte le realtà scese in piazza ieri e singoli solidali, si rilancia la convocazione di un’ulteriore iniziativa: l’appuntamento è per le 10 di lunedì 20 settembre alle 10 in via Farini, davanti al Tribunale, in contemporanea con l’udienza di Teo.

In questa pagina pubblichiamo un set di nuove foto del corteo di ieri e i comunicati diffusi dopo la manifestazione, che raccontano quanto successo in piazza ed esprimono solidarietà a Teo.

> Nuove foto della manifestazione:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157648444818290/show

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> I comunicati: 

Bologna è libera, Teo libero!

14952035663_1156d17128_zIeri è stata una grande e importante giornata per la Bologna antifascista, antirazzista, antisessista, anticapitalista. Oltre un migliaio di precar@, student@, lavoratori e migranti della città degna hanno dato vita a una lunga e intensa giornata di conflitto contro la presenza, a poche centinaia di metri di distanza, del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dei fascisti di Forza Nuova con il loro capo Roberto Fiore. È un’inaccettabile provocazione che la Bologna della memoria partigiana e la Bologna della strage del 2 agosto 1980 siano insultate dalla presenza di un piccolo gruppo neo-nazista.

Il corteo si è concentrato alle 14.30 in Piazza XX Settembre, per comunicare con la città i contenuti della manifestazione, iniziando con delle iniziative di rifiuto del Mos Maiorum, l’operazione di polizia europea contro i migranti. Poco dopo le 17 la manifestazione si è diretta in Via Castiglione, dove era prevista la lectio magistralis di Visco, tra i responsabili delle politiche di austerity e impoverimento di massa in accordo con la troika e la Bce. Invitato dal Mulino (casa editrice storicamente legata alla famiglia Prodi) e dall’Unibo dello sceriffo Dionigi, la sua lectio magistralis aveva come titolo “Perché i tempi stanno cambiando”. Ma questa volta la lezione gliela abbiamo data noi, con un benvenuto fatto di determinazione, coraggio e vernice colorata. La polizia ha risposto con violente cariche, che hanno provocato diversi feriti tra i manifestanti. Il corteo è rimasto compatto, resistendo ai manganelli della celere e riprendendo il proprio percorso.

Dopo i padroni, ci siamo quindi diretti verso i loro servi, cioè i fascisti di Forza Nuova. Alle 19, orario previsto per il raduno di Forza Nuova in Piazza San Domenico, eravamo tutte e tutti lì davanti. In mezzo, a proteggere i fascisti, ancora una volta polizia e carabinieri. Per diversi minuti dal corteo fuochi d’artificio e materiali pirotecnici hanno illuminato la sera, per dire che a Bologna non c’è spazio per i fascisti. Per proteggere Forza Nuova, poliziotti e carabinieri hanno nuovamente caricato con brutale violenza, ferendo molti altri manifestanti e operando un fermo. Abbiamo concluso la manifestazione prima davanti a Palazzo d’Accursio (per indicare nel comportamento del sindaco Merola la responsabilità politica di aver concesso spazio a Forza Nuova) e infine davanti alla Questura, per rivendicare la libertà del compagno dichiarato nel frattempo in stato di arresto.

Ieri la Bologna degna ha dimostrato che l’antifascismo non si delega a nessuno, ma è una pratica che si esprime lottando quotidianamente contro l’austerity e il razzismo. Non è stata infatti solo un’importante iniziativa di conflitto, perché si inserisce in radicati percorsi di movimento e apre nuovi spazi di lotta. Ecco perché i tempi possono davvero cambiare.

Convochiamo per lunedì in Piazza San Domenico un presidio di solidarietà a partire dalle ore 10 per l’immediata liberazione di Teo e alle ore 11.30 una conferenza stampa per spiegare perché la Bologna antifascista non si processa.

Le compagne e i compagni di Bologna

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Bologna libera da austerity e da fascismi 

Il 18 ottobre una grande manifestazione ha attraversato le strade di Bologna. Oltre mille persone si sono riappropriate di spazi di libertà e di parola contro la presenza contemporanea nel pomeriggio di oggi (ieri, ndr) del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e di Forza Nuova. Dal concentramento di piazza XX settembre ci si è mossi verso la stazione centrale, dando vita a un’azione comunicativa contro il Mos Maiorum e per rivendicare la nostra adesione alla campagna europea Ius Migrandi: in risposta alle politiche europee di schedatura e di “rastrellamento” di migranti rivendichiamo il diritto all’accoglienza, la libertà di restare, di muoversi e di scegliere del proprio futuro.

Il centro di Bologna è stato riempito da una composizione molteplice: con interventi dal camion, musica, volantini, fumogeni colorati abbiamo comunicato alla città il senso di una giornata che tenesse insieme la contestazione alle misure di austerity e alle politiche economiche della Troika e il rifiuto del fascismo xenofobo e omofobo rappresentato da Forza Nuova.

Lungo il percorso verso Piazza Maggiore in tante e in tanti si sono uniti al corteo, reclamando una città libera e degna, rifiutando il Piano-casa che criminalizza le occupazioni abitative, il JobsAct di Renzi e Poletti che istituzionalizza la precarietà, la Youth Garantee europea che formalizza contratti di lavoro gratuiti e semi-gratuiti per i giovani, la riforma dell’istruzione di Giannini e di Renzi che trasforma la scuola in azienda.

Arrivati su via Castiglione, un ingente schieramento di forze dell’ordine bloccava l’accesso all’aula absidale di Santa Lucia, nella quale il governatore di Bankitalia Ignazio Visco era invitato da il Mulino e dall’Università di Bologna a tenere una lectio magistralis dal titolo “Perchè i tempi stanno cambiando”. Dal corteo, determinato a far arrivare la propria voce di protesta contro l’emissario della BCE in Italia, sono stati lanciati palloncini di vernice colorata e uova.

La polizia e i carabinieri hanno risposto in maniera sproporzionata con brutali cariche, provocando due feriti alla testa e diversi contusi.Davanti alla volontà di prendere parola e al desiderio di partecipazione di molti e tante – precari, studenti, lavoratori, cittadini e cittadine- ancora una volta a Bologna le forze dell’ordine hanno risposto con aggressività.

Nonostante le manganellate, il corteo, ricompattatosi in via Farini, è ripartito nuovamente verso Piazza Maggiore, raggiungendo poi Piazza Galvani.

In quella stessa piazza il 5 ottobre scorso una colorata e partecipata manifestazione aveva già espresso il suo rifiuto alla presenza delle sentinelle in piedi, tra le cui fila noti esponenti di Forza Nuova. La determinazione di quella giornata ha invaso Piazza Galvani e ha respinto i discorsi omofobi e sessisti di personaggi che a Bologna non sono benvenuti. Dopo quella giornata Forza Nuova ha convocato provocatoriamente una manifestazione nazionale in città con Roberto Fiore. Allo stesso modo, partendo dallo straordinario portato di partecipazione e forza di domenica 5 ottobre, siamo tornati in piazza per affermare che Bologna vuole essere una città libera dalla presenza di personaggi come Fiore, legato allo stragismo nero. Bologna, città medaglia d’oro per la Resistenza e città della strage del 2 agosto 1980, nega l’agibilità a vecchi e nuovi fascismi.

Per noi il rifiuto di ogni forma di fascismo non può essere solo simbolica memoria istituzionale, soprattutto quando a Bologna nel giro di poche settimane vengono concessi spazi di agibilità a soggetti nostalgici, sessisti, razzisti, pericolosi. Così come il 25 aprile scorso eravamo a Reggio Emilia per contestare la presenza di Salvini, del suo partito e del suo elettorato xenofobo, con la stessa determinazione siamo stati in piazza in queste giornate di ottobre a Bologna, senza farci intimidire da misure restrittive e punitive, sempre più utilizzate per tentare di normalizzare il dissenso.

Il corteo è ripartito verso Piazza San Domenico, dove Forza Nuova era stata confinata. Una numerosa presenza di forze dell’ordine con cordoni di agenti in assetto anti sommossa e camionette si è schierata a protezione della piazza concessa ai fascisti.

Dopo le cariche violente in via Castiglione il corteo ha deciso di tutelarsi con degli striscioni rinforzati, dietro ai quali è partito un lancio di fuochi d’artificio e di petardi in direzione di Piazza San Domenico. Anche in questo caso la polizia ha reagito con una carica in corsa, provocando altri feriti e fermando un manifestante, tradotto in stato d’arresto.

Il corteo si è ricomposto in via Farini e ha deciso di proseguire verso Palazzo d’Accursio e verso la Questura, per chiedere a gran voce la liberazione di Matteo, per il quale si terrà un presidio in solidarietà lunedì.

Oggi (ieri, ndr) la gestione dell’ordine pubblico da parte della Questura è stata fallimentare, così come assente è stata quella politica da parte delle istituzioni cittadine.

Le vie d’accesso alla zona circostante Santa Lucia e Piazza san Domenico sono state completamente bloccate dalle forze dell’ordine. Ma il tentativo di creare una zona rossa per proteggere i due appuntamenti è fallito: oggi ci siamo mossi liberamente e senza alcuna autorizzazione per tutta la città, assediando la lectio magistralis di Visco e la piazza concessa a Forza Nuova.

La giornata di oggi (ieri, ndr) è stata lunga, intensa, partecipata e ha dimostrato la determinazione e la forza di una città che ha deciso di riprendersi spazi di movimento e di agibilità.

Tpo
Làbas

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Quest’oggi (ieri, ndr) più di un migliaio di persone sono scese in strada per una lunga giornata di lotta. Una giornata che vedeva la presenza di Visco in città, simbolo delle politiche dell’austerità che ci impoveriscono e aumentano la diseguaglianza sociale. Anche il fascista Roberto Fiore era annunciato per un comizio in città degli squadristi di Forza Nuova. Una Bologna libera e meticcia ha deciso di esprimere la sua degna rabbia contro fascisti, razzisti e omofobi, capitalisti. Oggi abbiamo voluto gridare forte che non c’è solo il razzismo becero e imbelle di Forza Nuova, ma anche quello sistematico degli stati che, con l’operazione Mos Maiorum vogliono schedare i migranti e ogni giorno li reprimono internandoli nei CIE.

A queste istanze la polizia ha risposto, al solito, con una feroce repressione: prima il corteo è stato caricato con violenza in via Castiglione dove si teneva l’incontro con Visco, poi, all’avvicinamento del punto in cui si sarebbero incontrati i fascisti, nuovi scontri che hanno visto diversi contusi tra i manifestanti.

Un compagno, Teo, è stato fermato. Per questo tutti e tutte siamo stati per diverse ore davanti alla questura a chiederne a gran voce il rilascio. Il suo fermo è stato convalidato e la prima udienza si terrà probabilmente lunedì. A lui saremo vicini con iniziative di solidarietà per vederlo al più presto di nuovo fra noi. Ancora una volta la polizia ha difeso padroni e fascisti. Ancora una volta la Bologna libera e ribelle si è opposta ad un futuro di sfruttamento e sopraffazione.

Ci vediamo lunedì alle 10 in piazza san Domenico.

Teo libero, liber@ tutt@

I compagni e le compagne del Circolo Anarchico C. Berneri

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Criminale è chi lascia le piazze ai fascisti!

Non chi si oppone in ogni modo al ritorno delle squallide camicie nere.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al compagno militante del circolo Iqbal Masih che sabato 18 ottobre è stato arrestato mentre manifestava contro Forza Nuova, al fianco di altre centinaia di antifascisti.
Ci muoveremo per dare tutto il nostro supporto umano e politico a Teo. Continueremo a lottare contro i fascisti dichiarati e tutti i loro “amichetti”, che in nome della tolleranza danno agibilità politica agli accoltellatori notturni.

Collettivo Iqbal Masih

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L’antifascismo non si processa, guai a chi ci tocca: Teo libero!

Ieri oltre 600 Compagni del movimento e della sinistra radicale bolognese, hanno dato ancora una volta una risposta forte, chiara e determinata alle carogne fasciste (e alla giunta Pd che gli concede piazze e aule) che pensano di poter trovare spazi in questa città: Bologna è antifascista, per chi propaganda odio, violenza, sessismo, ignoranza, razzismo non c’è spazio, ne ora ne mai.

Ovviamente le “forze dell’ordine” schierate a difesa dei ratti di fogna nuova, hanno reagito con violenza, caricando con violenza il corteo antifascista sia in via Castiglione mentre si contestava Visco (governatore di Bankitalia) sia in piazza Cavour a pochi metri dal luogo in cui gli infami tenevano il loro squallido comizio, a chiamata nazionale, in circa 250.

Oltre che aver provocato feriti e contusi tra i Compagni, purtroppo i servi in divisa hanno effettuato anche un arresto, ma noi non ci stiamo, i Compagni non si toccano, l’antifascismo non è reato e non si processa perciò ci troveremo lunedì 20, alle 10 in via Farini e alle 11.30 in piazza S. Domenico
per un presidio e una conferenza stampa contro la repressione e per la libertà del Compagno.

Se toccano uno, toccano tutti: TEO LIBERO SUBITO!

Come sempre, complici e solidali,

Giovani Comunisti-e