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Bartleby non molla, ma l’Ateneo: “Via o li cacceremo presto”

Oggi conferenza stampa del collettivo: “Pronti a difendere il nostro spazio”. Dal prorettore Nicoletti stesse parole di Lega e Pdl: “Devono andarsene”. Nei prossimi giorni iniziative con Lucarelli, Mastandrea e Cavazzoni.

13 Dicembre 2011 - 19:36

“L’aria che tira non e’ buona”, ma Bartleby non ha alcuna intenzione di lasciare volontariamente i locali di via San Petronio Vecchio (la convenzione con l’Università è scaduta a settembre e il Comune ha interrotto le trattative per una nuova sede): dopo la settimana di “aperture straordinarie” in programma da domani a domenica, infatti, si  sta gia’ preparando il calendario di gennaio. E se arrivasse lo sgombero? “E’ difficile che qualcuno si assuma la responsabilita’ di mettere uno stop alla ricchezza di questo progetto”, ma nella peggiore delle eventualita’ “non ce ne staremo certo con le mani in mano- e’ il messaggio inviato oggi con una conferenza stampa- e siamo pronti a difendere questo spazio”.

Nel frattempo, Bartleby conferma la volonta’ di riaprire le trattative. “Siamo disponibili a trattare, ma naturalmente solo sapendo che la continuita’ del nostro progetto verra’ garantita”. Intanto “è impensabile che l’Universita’ usi la scusa dei lavori per lavarsene le mani e scaricare tutto sul Comune”: i lavori sono quelli che l’Alma Mater ha annunciato di dover eseguire per trasformare i locali di via San Petronio Vecchio in nuove aule, pero’ “ci piacerebbe saperne qualcosa di più” visto che Bartleby non ha ricevuto informazioni precise ne’ sui tempi ne’ sulle modalita’ dei futuri cantieri. Per quanto riguarda il Comune, nessuno scambio dopo la chiusura delle trattative da parte dell’assessore alla Cultura, Alberto Ronchi: “Gli ultimi contatti risalgono a quelle dichiarazioni a mezzo stampa”.

Dopo la conferenza stampa si scatenano Pdl e Lega nord, invocando lo sgombero di Bartleby. Anche la risposta dell’Ateneo arriva subito e ricalca la posizione di barlusconiani e leghisti, con le parole del prorettore Roberto Nicoletti: se il collettivo non vuole andarsene “allora li cacceremo via presto, molto presto”. E se Bartleby chiede maggiori informazioni sui lavori, la risposta e’: “Loro non devono sapere niente, devono andare via e basta”.

> Il comunicato con il programma della settimana:

Bartleby non ha tempo per morire! 

Dicono che Bartleby deve morire, ma Bartleby non ha tempo per farlo.

Non ci sembra necessario ricordare tutto quello che Bartleby ha fatto, e continua a fare, per arricchire e rendere vivo il tessuto artistico e culturale bolognese. Come è noto, da ormai tre anni Bartleby ospita e produce eventi di elevato livello artistico e culturale e li rende fruibili gratuitamente a tutta la città, per ricordarne solo alcuni, e tra i più recenti, vengono in mente Michael Hardt, Erri de Luca, Set Tobchman, Pino Cacucci, e tanti altri.

In una Bologna in cui l’arte e la cultura, quando ci sono, sono rese inaccessibili da prezzi proibitivi Bartleby rimane un punto di riferimento sia per chi l’arte la produce sia per chi vuole esserne fruitore.

Ma sembra che le istituzioni cittadine (il Comune e l’Università), non vedano, o non vogliano vedere, questa ricchezza. Per loro l’esperienza di Bartleby potrebbe essere cancellata da una convenzione che scade, infatti l’Università è sorda ad ogni appello di Bartleby che chiede solamente che a questo progetto, ancora estremamente vitale, possa essere garantita continuità, perché alla fine è questo che noi chiediamo: un posto che ci permetta di continuare le nostre attività con lo stile che ci ha sempre caratterizzato, uno spazio che sia attraversabile da tanti e tante. A queste legittime richieste l’Università ha, per ora, risposto soltanto con le minacce di sgombero, tutto questo rende sempre più evidente la miopia dell’Università di Bologna e dei suoi dirigenti. Come scrissero i Wu Ming in una lettera a sostengno di Bartleby, il nostro spazio figurerebbe sulle guide di qualsiasi altra università europea mentre qui rischia di scomparire.

Quindi chiediamo anche al Comune di impegnarsi per una possibile soluzione, ricordando anche che, soltanto pochi mesi fa, sosteneva che avrebbe garantito a Bartleby quella continuità che gli è necessaria.

Per questo abbiamo organizzato una cinque giorni in cui Bartleby darà il meglio di se e riempirà lo spazio di Via San Petronio Vecchio 30/a di eventi, presentazioni, musica e arte.

Mercoledì 14 dicembre, alle 19.00
Presentazione del libro “La furia dei cervelli” (ManifestoLibri) di Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri (saranno presenti gli autori), con, a seguire, alle ore 21.00 live concert di Junk Food (jazz elettronico).

Giovedì 15 dicembre, alle 21.00
Bartleby incontra Carlo Lucarelli, con un evento che abbiamo chiamato “Work in progress”, Lucarelli, infatti, presenterà il romanzo a cui sta lavorando. Per i lettori sarà un’occasione di discutere col più noto giallista italiano e di conoscere il suo modo di lavorare. Per l’autore sarà invece un’occasione per sciogliere alcuni nodi del suo nuovo romanzo a partire da un confronto diretto col pubblico.

Venerdì 16 dicembre alle ore 19.00
Bartleby ospita Valerio Mastandrea. In programma un dibattito sulla crisi della cultura, dell’arte e dello spettacolo, con un finale… tutto da scoprire! A seguire live concert: Z’EV (industrial percission from U.S.A.), Salòme Lego Playset (minimal, sperimentale), Fannullare (musica acusmatica per nastro), dj Balli (breakcore, hardcore).

Sabato 17 dicembre, alle ore 16.00
Incontro “Spazzavento”, incontro di libere pensate letterarie, a cura di Ermanno Cavazzoni (UniBo).

Domenica 18 dicembre, alle ore 21.00
“Un artista del digiuno”, Ermanno Cavazzoni (UniBo) legge il racconto omonimo di Franz Kafka, accompagnato dalle musiche originali di Roberto Cima, eseguite dall´Ensemble Concordanze.

Bartleby – Spazio autogestito