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Barca, sfratto rinviato ma è allarme per il 28 febbraio

Intanto un ex abitante del complesso di via Gandusio protesta a Palazzo D’Accursio: “Invalido e cardiopatico ma il Comune mi nega la casa”.

16 Gennaio 2018 - 10:26

“Ci hanno assicurato che questo è l’ultimo rinvio”, il 28 febbraio eseguiranno lo sfratto “senza se e senza ma”. A lanciare l’allarme è l’associazione sindacale Pugno Chiuso, che ieri ha tenuto l’annunciato picchetto a difesa di di una famiglia composta da una signora anziana e due figli, di cui uno invalido del lavoro, terminato appunto con un rinvio perentorio per l’ultimo giorno del mese prossimo.

“Pugno Chiuso – si legge su Facebook – si continerà a muovere per evitare questo sfratto anche cercando un accordo con Acer, ma il problema resta, le case pagate dai lavoratori tramite la Gescal ora devono essere redditizie, poco importa a cosa dovevano servire. Le case popolari sono di tutti i lavoratori e le lavoratrici”.

L’associazione è stata a lungo attiva nella difesa delle persone che vivevano nel complesso di via Gandusio sgomberato alcuni mesi fa. E proprio uno di questi ex abitanti è tornato a protestare, come già nei mesi scorsi, in Comune, nell’anticamera del Consiglio, esponendo un cartello con scritto: “Sfrattato da casa popolare, sono invalido al 100% e cardiopatico. Il Comune mi nega una casa e tiene 4.000 alloggi sfitti. Mi nega un sostegno economico”.