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Bande orizzontali sui manifesti elettorali: “Que se vayan todos!” [foto+comunicato]

Iniziativa comunicativa del Collettivo Universitario Autonomo questa notte, in direzione dello sciopero generale del 6 maggio. Pubblichiamo anche un comunicato diffuso dal Cua per rispondere al segretario della Cgil.

04 Maggio 2011 - 11:34

> La nota stampa del Collettivo Universitario Autonomo:

Sono state sanzionate diverse bacheche elettorali con bande orizzontali su cui era scritto “Que se vayan todos! Sciopero generale il 6-5” , in un gesto simbolico che vuole denunciare l’assenza di soluzioni riformiste ed elettoralistiche alla crisi attuale, e affermare nella ripresa delle lotte le possibilità per studenti e precari di poter ottenere un futuro dove reddito e autodeterminazione non siano solo parole vuote.

Venerdì il corteo degli universitari, che seguirà a due ore di distanza quello lanciato dagli studenti medi, metterà nuovamente in campo momenti di blocco della circolazione e della normalità economica della città, generalizzando lo sciopero Cgil al mondo del precariato.

Ad essere colpiti dai sanzionamenti sono stati soprattutto i manifesti elettorali di Lega, Pdl e della coalizione di governo, capaci negli ultimi 3 anni di rispondere alla crisi solamente con tagli al welfare e misure di austerità. Il 6 maggio Roberto Maroni dovrebbe essere a Bologna per la campagna elettorale di Manes Bernardini. Maroni è l’uomo che ha imposto il pugno di ferro della Cancellieri alla città, l’uomo dei respingimenti dei migranti e dell’attacco alla “primavera araba”, uno degli uomini dell’abbraccio mortale che il governo di Lega e Pdl sta stringendo su questo paese.

Il 6 maggio Maroni non avrà cittadinanza in città, nè l’avrà mai ogni esponente di opinioni razziste e xenofobe. Anche la rete in questi giorni sta manifestando la sua intolleranza verso il leader leghista…

> Guarda le foto:

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> Il comunicato del Cua in risposta alla Cgil:

Alcune precisazioni e considerazioni in merito alle notizie apparse stamane sulla stampa cittadina e alle dichiarazioni di Danilo Gruppi.

Sul 6 Maggio

Dopo la presentazione di ieri del nostro attraversamento dello sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 Maggio, Danilo Gruppi, segretario della Camera del lavoro bolognese, parla di distrazione riguardo alle nostre dichiarazioni.
Vorremmo dunque precisare alcune questioni: quando nella grande giornata del 30 Novembre abbiamo sfilato in diverse migliaia sotto la sede della Camera del lavoro gridando a gran voce “Sciopero sciopero Generale!”, eravamo portatori di una radicale istanza di trasformazione del nostro
presente precario. Quel giorno avevamo occupato l’autostrada e resistito
alle cariche della polizia che ci impediva l’ingresso nella stazione.  Crediamo che il “Blocchiamo tutto!” (ripreso anche nelle locandine sindacali che indicono il corteo del 6 Maggio) di quelle settimane di mobilitazione contro la riforma Gelmini ed il Governo Berlusconi -espressosi con rabbia a Roma il 14 Dicembre- dovesse spingere la Cgil e larghe parti del sistema politico e della società ad accelerare un processo di opposizione sociale al Governo ed al modello Marchionne. Anche per questo eravamo a Roma al fianco della Fiom il 16 Ottobre e allo sciopero del 27 Gennaio.

Non scordiamo le dichiarazioni della Camusso in quelle settimane, le sue perplessità sulla convocazione di uno sciopero generale. Questo strumento potente rischia di esser oggi depotenziato: quelle che nella maggior parte dell’Italia sono appena 4 ore di astensione dal lavoro, non sono orientate contro Marchionne e i sindacati collaborazionisti come Cisl e Uil, quanto rientrano in logiche di compatibilità e rappresentanza.

Abbiamo appoggiato la scelta della Cgil bolognese delle piazze separate il
1 Maggio, crediamo che quello sia un solco sul quale insistere. Per questi motivi attraverseremo la data del 6 Maggio: per generalizzare lo sciopero, dare il nostro contributo potenziandolo ed estendendolo a quel mondo di
precari e precarie che quel giorno non potrà astenersi dal lavoro. Lo faremo con un corteo che partirà da piazza Verdi alle 11, unendosi con quello in partenza alle 9 lanciato dagli studenti medi del Cas. Un corteo che parlerà il linguaggio degli studenti e del precariato metropolitano, che praticherà nuovamente i blocchi metropolitani per interrompere la circolazione delle merci e interromperà attività lavorative che quel giorno non daranno la possibilità di scioperare. Per noi lo sciopero durerà tutta la giornata, fermando per ore la città e aggredendo alcuni simboli di questo governo, per dare una spallata al Rais Berlusconi.

Infine invitiamo tutta la città a scendere in piazza con pentole, padelle, fischietti e vuvuzelas per assediare sonoricamente l’annunciata presenza del ministro razzista Maroni.

C.U.A. Collettivo Universitario Autonomo