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Atlantide, domani corteo: “Dopo uno sgombero niente dialogo con Comune” [foto+comunicati]

I collettivi Lgbtq attaccano Merola: “Cerca di coprire problemi politici con la retorica dei bandi e della legalità”. Sabato 10 alle ore 15 manifestazione da porta Santo Stefano. Gli attestati di solidarietà.

09 Ottobre 2015 - 19:58

_DSC1291 copiaLo sgombero di Atlantide dal cassero di porta Santo Stefano a Bologna “è una ferita per migliaia di persone, una cosa gravissima a cui cercheremo di rimediare”. E’ questo il primo commento espresso durante la conferenza stampa post sgombero da una delle esponenti dei collettivi Lgbt. A chi chiede ai militanti e alle militanti quale sarà il futuro delle relazioni con l’amministrazione comunale d’ora in avanti, il collettivo risponde: “Ogni interlocuzione con il Comune va in fumo, anche per quanto riguarda la possibile nuova sistemazione in via del Porto, perché dopo uno sgombero non ci può essere dialogo”. Del resto, “come possiamo fidarci di un’amministrazione che si comporta così?”. Davanti ai giornalisti le Atlantidee hanno lanciato un attacco generale alle politiche della giunta Merola, in particolare per quanto riguarda la gestione degli spazi pubblici, dove “si cerca di coprire dei problemi politici con la retorica dei bandi e della legalità”. La verità, dicono le attiviste di Atlantide, è che Palazzo D’Accursio “non sa nemmeno gestire i bandi, come dimostra la vicenda del Parco Nord”. Anche il sindaco Virginio Merola ha preso parola dopo lo sgombero, dicendo: “Adesso, per quanto mi riguarda, si può ricominciare a ragionare: ogni dialogo è possibile se si capisce che bisogna ripartire dalle regole”.

Frasi fatte a parte, dopo il corteo di stamattina dal cassero al centro città le Atlantidee sono già pronte a tornare in piazza: infatti è convocato per domani, sabato 10 ottobre, un corteo che partirà di nuovo dap porta Santo Stefano alle ore 15. Nel frattempo, ai comunicati di solidarietà già diffusi alla notizia del rischio sgombero se ne aggiungono altri messi in circolazione oggi, che pubblichiamo in questa pagina.

> Nuova fotogallery della giornata:

Sgombero Atlantide

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> Comunicati di solidarietà:

Virginio Murala, obiettivo raggiunto

Ancora una volta i signori della città potranno brindare, questa volta a casa della Giorgetti. Un altro pezzo di città è stato decontaminato e riconsegnato alla rendita fondiaria e alla sua legalità. Amministrazione comunale e Procura , in un abbraccio mortale, hanno posto termine al disordine che scandalizzava un angolo della vetrina bolognese.Incuranti dell’esuberanze che da quasi vent’anni erano quello spazio di sperimentazione, hanno lanciato un segnale all’intera città: ordine e legalità devono nuovamente governare Bologna la grassa. Si alzano muri millantando servizi sociali, si costruiscono campagne elettorali, si disegnano alleanze e si ricompattano partiti imponendo con l’uso della forza e la retorica legalitaria un nuovo ordine sociale. Questo nuovo ordine noi lo respingiamo. Deborderemo con la favolosità di Atlantide per portare il nostro caos creativo, i nostri desideri, i nostri corpi e la nostra libertà in tutta la città. Laddove meno se lo aspettano, Atlantide sarà ovunque!

Invitiamo tutte e tutti al corteo che partità da Porta S.Stefano domani, sabato 10 ottobre, alle ore 15.00.

Spazio pubblico autogestito Xm24

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Questa mattina celerini e carabinieri hanno sgomberato Atlantide, su ordine del Partito Democratico della Procura. Sono arrivati coperti dall’oscurità della notte, perché alla luce del giorno sanno di essere completamente privi di legittimità. Il mandante è sempre lo stesso, il governo della paura guidato dall’impaurito Virginio Merola; cambiano le molteplici esperienze di libertà che tentano di colpire, ma a ogni tentativo, la libertà si espande e deborda.
Così è stato già questa mattina, con la resistenza messa in atto dalle atlantidee e dai tanti corpi liberi che fin dalle prime luci dell’alba si sono stretti intorno allo spazio del cassero di Porta Santo Stefano. Uno spazio piccolo ma reso infinitamente grande dai liberi desideri che per quasi vent’anni lo hanno abitato. La resistenza atlantidea che dura ormai da quattro anni e che ha saputo nel tempo moltiplicare reti e relazioni anche questa mattina ha dimostrato di autodeterminare tempi e pratiche di risposta, proseguendo anche con un corteo che è arrivato sotto le due Torri: volevano corpi e cose fuori dallo spazio di Atlantide, li hanno trovati prima lì e poi liberi nel centro della città. Mentre accolgono a braccia aperte la calata fascio-leghista di Salvini del prossimo 8 novembre, PD e Procura vogliono ripulire la città dalle esperienze libere. Ma stiano tutti sereni: non riusciranno a mettere fine a un’esperienza ventennale, fondamentale per Bologna, un crocevia di favolosità che negli anni ha permeato i diversi corpi che l’hanno attraversato rendendoli più liberi e più autodeterminati. Chi vuole far scomparire Atlantide, troverà un continente di libertà che caccia la loro paura.

Atlantide è ovunque, Atlantide deborda in città! Invitiamo tutte e tutti al corteo di Atlantide e per Atlantide di domani sabato 10 ottobre alle ore 15 da Porta Santo Stefano.

Libertà di Dimora

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Atlantide resiste: il corpo è mio è lo gestisco io! Quindici anni di autonomia decisionale e di socialità non si sgomberano ne’ possono cancellarsi dalla storia, e, in questo deserto politico e sociale , Atlantide non è un oasi, ma un vento di libertà che attraversa la città!

Hobo

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Giornata di lotta per il diritto all’abitare e contro la chiusura di spazi

Poche settimane fa, il Comune di Bologna ha firmato l’acordo con l’Inail stanziando fondi pubblici per l’utilizzo dell’ex residence Galaxy, uno dei tanti stabili che in questa città vengono abbandonati e lasciati vuoti per anni, ed assegnare gli alloggi a 35 nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa. Naturalmente questo non può rappresentare una soluzione al problema abitativo, né può essere usato come scusa per porre sotto sequestro tutte le occupazioni abitative presenti in città. In più, da ieri, le case occupate Nelson Mandela, site nello stabile di via Irnerio 13 sono state poste sotto sequestro. Questo stabile ha visto la nascita della nostra campagna giovanile e del Centro Studio Occupato TerzoPiano, che da due anni è diventata una realtà di incontro, dibattito e produzione di percorsi di lotta.
Dunque questa mattina ci siamo presentati a Palazzo d’Accursio insieme ad Asia-Usb e agli abitanti delle sue occupazioni per poter parlare durante il question-time, e chiedere, anzi, pretendere dei chiarimenti dall’amministrazione comunale. Naturalmente, non ci è stato concesso di poter parlare al sindaco o a qualche assessore competente (come sarebbe legittimo nelle giornate di question-time) poichè siamo stati bloccati all’ingresso da un reparto di celere ben schierato a difesa di quelle istituzioni che ancora si ostinano a definirsi “democratiche”, ma che sempre più sanno mostrare solo la faccia repressiva a chi chiede diritti e dignità.

La giornata di oggi ha visto anche la storica occupazione di Atlantide nel cassero di Porta Santo Stefano, che ospitava realtà femministe e Lgbtq venire sgomberata in mattinata dalle forze dell’ordine e col plauso dell’amministrazione comunale, che su questa vicenda ha ribadito tutta la sua pochezza e la mancanza di una linea comune, rese evidenti con la revoca delle deleghe all’assessore Ronchi da parte di un sindaco sempre più in balìa degli eventi.

Le nostre lotte però non si concludono in questa giornata: con l’Asia e gli inquilini di via Irnerio e via Toscana siamo riusciti ad ottenere un tavolo con l’amministrazione fissato per il 20 ottobre e, una volta ottenuta questa apertura, siamo andati a portare la nostra solidarietà ai collettivi di Atlantide, radunatisi in Piazza Maggiore per una conferenza stampa alla fine di un corteo che ha sfilato per le vie della città.

I nostri percorsi, le nostre lotte e le rivendicazioni di un futuro diverso da quello che le classi dirigenti di questo Paese vogliono per tutti noi, ci porteranno dunque di nuovo nelle strade e nelle piazze cittadine. Non ci faremo intimidire né tantomeno scoraggiare dall’atteggiamento arrogante e strafottente della giunta comunale e della questura e in questo mese costruiremo, insieme a tutte le altre realtà cittadine, il percorso di avvicinamento all’8 novembre, data in cui Matteo Salvini verrà a Bologna in vista delle elezioni della prossima primavera, nell’ipotesi che uno dei suoi scagnozzi fascio-leghisti conquisti il comune, sfruttando anche l’evidente confusione e mancanza di prospettive all’interno del PD e della sinistra bolognese. A questa finta contrapposizione, utile solo a far racimolare voti e consensi ad entrambi i Matteo, noi ci sottraiamo e contrapponiamo la costruzione di percorsi di ricomposizione sociale dal basso, che abbiano come basi sia il rifiuto della becera xenofobia fascio-leghista, sia il contrasto al “partito della Nazione” di Renzi e al costante massacro sociale che sta imponendo al nostro Paese.

L’uscita dalla crisi e dall’austerità esiste ed è praticabile, ma è solo rompendo la gabbia dei trattati europei e rifiutando ogni frammentazione delle classi subalterne, sia essa su base etnica, territoriale o religiosa che potremo raggiungerla.
Siamo tutti e tutte parte di un’unica lotta, la lotta per l’emancipazione e la liberazione di ogni essere umano dallo sfruttamento, dalla povertà e dalle discriminazioni.

Noi Restiamo
Ross@

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Resistiamo!

Oggi la città si è svegliata con la brutta notizia dello sgombero di Atlantide, realtà in cui si sono sempre sperimentati percorsi di costruzione di socialità, cultura, musica e dibattito non omologati, un vero e proprio spazio libero, in cui molti di noi hanno passato momenti di cui sentiremo la mancanza. A tutti coloro che negli anni hanno costruito questa esperienza va la nostra forte solidarietà, e il nostro appoggio. Il nome, infatti, riporta alla mente quel continente sommerso, quella città dentro la città che immagina scenari alternativi allo sfruttamento, alla precarietà e all’individualismo sfrenato. Quella parte di città che va dagli spazi sociali alle occupazioni abitative, dalle assemblee ai concerti, dai presidi ai cortei, e che è oggi è complessivamente sotto attacco, da parte di istituzioni che ci vogliono sempre più muti, passivi, spettatori.

Le nostre lotte e rivendicazioni continueranno sempre, SOLIDARIETA’ AD ATLANTIDE!

Asia-Usb

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Stamattina, all’alba, il cassero di Porta Santo Stefano, spazio occupato e liberato dal 1997 sotto il nome di Atlantide, è stato sgomberato. La città di Bologna perde un importante quanto storico luogo in cui da anni vengono praticate ogni giorno iniziative di lotta sui temi come l’autodeterminazione e i diritti LGBTQ, in nome dell’antisessimo e dell’antifascismo.

La muratura dello spazio è simbolo di ciò che la giunta comunale sta offrendo in questo periodo alla città: nascosta dietro il dito del pinkwashing favoreggia le unioni civili, mentre intanto sgombera spazi che da più di un decennio portano avanti da un lato, percorsi di lotta per l’emancipazione e la liberazione per donne, uomini, trans, lesbiche e omosessuali, dall’altro percorsi contro la mercificazione della cultura per l’autogestione degli spazi.

Sappiamo bene che uno sgombero può significare la chiusura di una porta ma soprattutto designa l’apertura di mille portoni. Atlantide non affonderà, ma continuerà a “debordare” in tutta la città.

Cua

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Esultano i fascisti, esultano i benpensanti e i bottegai, esultano gli omofobi e i transofobi. Si ribellano i liberi, si ribella chi sogna e costruisce un mondo dove nessun* decida sul corpo di nessun*.

Lo sgombero di Atlantide è qualcosa di cui l’amministrazione comunale e il Pd dovrebbero semplicemente vergognarsi. Un altro spazio di libertà consegnato alla polvere, un altro muro alzato non solo per chiudere un’esperienza di autogestione ma anche tra chi amministra e la città. Due parole sulla legalità, sempre uguali e sempre tristi, non bastano a coprire una pagina buia e avvilente per la storia di Bologna…

…ma non bastano neanche a far sì che Atlantide non debordi in tutta la città!

Domani alle 15 corteo da porta Santo Stefano: Atlantide è ovunque!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Vergognosa Giuta Pd che sgombera uno spazio sociale storico e fondamentale per il movimento Lgbtqi

Eleonora Forenza, eurodeputata dell’Altra Europa con Tsipras – gruppo GUE/NGL, condanna lo sgombero del Cassero di Porta Santo Stefano a Bologna, occupato da anni dal collettivo Lgbt Atlantide. «E’ una vergogna – dichiara la deputata europea – che una giunta di centrosinistra si occupi di sgomberare uno spazio sociale e culturale così importante e storico non solo per Bologna ma per tutto il paese e il movimento LGBTQI. La mia solidarietà alle attiviste e agli attivisti che stanno manifestando in queste ore contro il provvedimento repressivo e che spero continueranno a resistere e ad animare Atlantide. I corpi in rivolta non si fermano. Chi produce cultura, aggregazione, saperi, non può essere messo sotto sgombero né considerato un mero problema di ordine pubblico o di burocrazia».

L’Altra Europa

 

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Da una Giunta vergognosa uno sgombero vergognoso

Alla fine questa giunta si è sporcata di rosa. Per far spazio ai mattoni che sigillano la porta di Atlantide, i celerini hanno rovesciato i bicchieri riempiti di rosa messi a difesa di una comunità, uno spazio di resistenza, di cultura alternativa punk e oltre. Nel frattempo vanno in onda le scenette della bassa politica bolognese, chi come me passa spesso da porta Santo Stefano vedrà solo le macerie di una politica insostenibile ed ingiustificabile che ha fatto terra bruciata agli spazi sociali, che li ha espulsi di fatto dalla centro e dalla città di Bologna. Non c’è un PD romano e “renziano” cattivo ed uno bolognese diverso, “di sinistra”, con la vicenda di Atlantide c’è l’ennesima conferma, chi se ne rende conto solo oggi deve spiegarci se ha condiviso fino a ieri tutte le politiche recessive, antisociali, antidemocratiche svolte dalla Giunta Merola.

Chi scrive non abita lontano da Atlantide, è cittadino di un quartiere dove non sono mancate provocazioni fasciste (anche da parte delle stesse istituzioni del quartiere), è cittadino di un quartiere che da oggi avrà l’ennesimo spazio lasciato al degrado e all’abbandono. È davvero crudele pensare che sulla pelle delle Atlantidee e degli Atlantidei si stia giocando l’ennesima puntata della campagna elettorale, l’ennesima puntata vergognosa.

Atlantide è ovunque, non un passo indietro.

 Rifondazione Comunista Bologna

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Atlantide esiste e resiste

La Federazione sindacale di base CUB Bologna e lo Sportello Sociale CUB di Bologna esprimono totale Solidarietà ad Atlantide dopo lo sgombero effettuato dalla Polizia Il PD attraverso tutte le sue strutture di Potere Politico, Economico, e Giudiziario in questa città, continua a rispondere a bisogni primari relativi a Spazi Sociali e Culturali, al diritto alla casa e alla mobilità, con misure repressive e intimidatorie, attraverso denunce, sgomberi e anche arresti, come è accaduto ultimamente in città, cercando di colpire tutte le realtà collettive e individuali di Movimento, oltre a restringere sempre di più i diritti dei Lavoratori (sempre più schiavizzati), in tutti i settori produttivi, sia in città che a livello nazionale.

Lo sgombero effettuato ieri mattina contro Atlantide, riguarda anche tutti noi, lavoratori e lavoratrici, precari/e, disoccupati/e, Immigrati/e. La repressione che Atlantide ha subito ieri è la dimostrazione che questa Giunta Comunale, le forze politiche che la sostengono e gli organi repressivi dello Stato,

che attraverso le loro prerogative utilizzano tutto l’armamentario penale e repressivo di stampo fascista che è ancora ben presente nel nostro ordinamento giuridico, vogliono costruire una città vetrina asservita agli interessi speculativi capitalistici e al controllo sociale.

Esprimiamo completa e totale solidarietà alle Atlantidee, punto di riferimento fondamentale del Movimento LGBTQ e non solo, presenti da quasi 20 anni al Cassero di Porta Santo Stefano a Bologna.

Sportello Sociale Cub Bologna
Federazione sindacale di base Cub Bologna

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Atlantide: una dichiarazione d’amore!

E’ molto tempo che non prendiamo parola pubblica come Betty, ma in questa situazione daremo un bello strap-O(n) alla regola perché lo sgombero di Atlantide richiede parole collettive. Atlantide è da sempre un pezzo del nostro percorso politico e come tutti i percorsi politici è stato fatto di vicinanze e distanze, condivisione e scazzi, amore e odio. Ma al netto di tutto ciò questi anni sono stati preziosi e cruciali per la crescita nostra e della città: fin da quando è stata occupata dalle tute bianche per poi essere resa autocosciente e femminista da Clitoristix e Quelle che non ci stanno, frocizzata da Antagonismo Gay, presa d’assalto dai bassi stonati e dalle Moretti di NullaOsta, queerizzata dal laboratorio Smaschieramenti. Una rete allargata, informale, fluida, ma anche numericamente significativa, perché tocca una comunità ben più ampia dei collettivi che la animano.
Atlantide è un approdo curioso, un tassello autonomo e originale nel puzzle antagonista di Bologna, è un hub di incontri e di relazioni, è un luogo che per anni ha supportato favolosità e progetti – dal Mit a Divergenti, da SomePreferCake alla Campeggia. Altro che lobby gay.

Da oggi, senza tutto questo saremo tutt@ più sol@, senza la festa più figa della città in cui rimorchiare e, soprattutto, senza quello spazio di libertà e di autodeterminazione che è da sempre lo stile di Atlantide. Certo, non sono le mura che fanno i progetti, ma siamo ormai troppo zie per non sapere che il nomadismo è pratica di contaminazione che costa molta fatica (e noi lo sappiamo bene…).

Uno spazio non è solo un luogo fisico, ma anche e sopratutto un luogo simbolico che crea coesione in una comunità. Questo sgombero avvalla l’ennesima richiesta di gentrificazione. Si parla di città ‘pulita’ (anzi ‘ripulita’), di silenzio, di decoro, di ordine, di carte d’identità. Di persone più idonee di altre. Di un’estetica a discapito di un’altra, di un fenotipo a discapito di un altro. Assistiamo a un continuo e insistente tentativo di far diventare sempre più i nostri corpi illegali (e non solo gli spazi), con i nostri desideri, progettualità, reti, utopie, favolosità, con la conseguente perdita, silente, al diritto di godere della piena cittadinanza, quella vera. Tutto ciò è violento. E terribilmente ottuso. Non vogliamo ghetti, neanche quelli ‘perbene’. E, soprattutto, non vogliamo arrenderci all’idea che l’unica #rigenerazione di spazi dismessi e “‪#‎innovazione‬ possibile a Bologna sia fatta a colpi di aperitivi chic e rimozione di qualunque forma di critica sociale.

La sfida ora non ci sembra quella di cogliere in fallo l’incapacità dell’amministrazione a ridosso delle elezioni: a noi dei nessi amministrativi ci interessa il giusto visto che le regole sono sempre duttili rispetto alle convenienze politiche del momento. Ci sentiamo però coinvolte il tutto quel discorso cre-attivo che parla di spazi e modalità di “assegnazione”, di sfide e scommesse perse, di soggettività più o meno strutturate, più o meno organizzate che galleggiano come isole in un arcipelago.

Se l’asse del discorso legalità illegalità va ricollocata, è solo a partire da noi e non “dal partito” o dall’opportunità del momento, perché ciò che deborda lo fa in misura delle esistenze che intercetta.
Perchè il punto è proprio questo Atlantide resiste mica da sola, ma grazie alla Favolosa Coalizione, una rete elastica che se ci cadi poi spicchi il volo. ‪#‎atlantideovunque‬

Le Betty. Sexyshock

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Venerdi 9 ottobre è stato sgomberato dalla sua sede storica Atlantide R-esiste. Negli anni abbiamo condiviso con loro tante manifestazioni, assemblee, discussioni. Qualcuno pensa che il ripristino di una vuota legalità sia la panacea di tutti i mali, noi crediamo invece che Atlantide sia una ricchezza di questa città.

Per questo saremo anche noi oggi in Piazza di Porta S. Stefano alle 15. Per dire che Atlantide resiste e deborda, perchè Bologna merita ben altro. Voi alzate muri, noi apriamo spazi di libertà.

Tpo

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> Altri comunicati di solidarietà sul blog di Atlantide: qui