Acabnews Bologna

Ateneo, tutt* in consiglio di amministrazione

Martedì 15 marzo’011 alle 9 appuntamento in piazza Scaravilli: la commissione Statuto presenterà il lavoro svolto al Cda dell’Alma Mater. Pubblichiamo i comunicati inviati a Zic.

11 Marzo 2011 - 15:03

L’assemblea d’Ateneo svoltasi il 17 febbraio scorso nell´Aula Magna di Santa Lucia ha mostrato in modo evidente che la volontà del Rettore e degli Organi Accademici è quella di perseguire in modo unilaterale l´obiettivo di applicare quanto prima la legge Gelmini. La Commissione Statuto, organo preposto alla concreta attuazione della riforma e alla riscrittura dello Statuto stesso, presenterà martedì 15 marzo al Consiglio d´Amministrazione dell´Alma Mater i risultati del lavoro svolto. Questo momento rappresenterà una tappa fondamentale nell´applicazione della Legge Gelmini. Numerosi Corsi di Laurea saranno cancellati, molti Dipartimenti accorpati, e le attuali 23 Facoltà saranno ridotte a 5, o nella migliore delle ipotesi 12, grandi
“Scuole”. Molti Corsi di Studio saranno costretti a introdurre il numero chiuso e sarà così definitivamente sancita la fine dell´Università di massa, già da anni in crisi, come segnala la notizia diffusa in questi giorni del crollo delle iscrizioni. Tutte le figure che da mesi si battono contro l´attuazione della Legge Gelmini hanno deciso di dar vita martedì 15 marzo a una giornata di mobilitazione per denunciare e contrastare i pericoli dello scenario che si sta prefigurando. Tutte e tutti assieme, studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici precari e strutturati, personale tecnico-amministrativo e docenti
realizzeranno, secondo modalità e forme diverse, alcune azioni di sensibilizzazione per denunciare lo sfascio conclamato dell´Università. Ora che i guasti sono sotto gli occhi di tutti, al di là delle prese di posizione ideologiche, chi accetta passivamente norme dagli effetti devastanti e si affretta ad applicarle a tappe forzate non può non essere considerato complice; e tanto maggiore sarà la sua responsabilità, qaunto più alto è il suo peso accademico.

Ignorare la voce e le istanze poste da tutti coloro che quotidianamente attraversano e rendono viva l´Università, ovvero da coloro che più duramente saranno colpiti dagli effetti della nuova normativa, è un grave errore, una ferita che si apre nel corpo dei liberi studi e che sarà molto difficile rimarginare. Non è accettabile che il futuro di migliaia di studenti, ricercatori, docenti e personale universitario sia riscritto dentro  Commissioni ristrette, fatte da poco più di dieci persone. Per questo invitiamo tutte le persone interessate al futuro della cultura in questo Paese,
e in primo luogo gli studenti e i dipendenti dell´Università di Bologna, a un libero confronto durante alcune pubbliche lezioni.

PIAZZA SCARAVILLI, MARTEDI 15 MARZO ORE 9

Studenti e studentesse, ricercator* precar*, docenti e tecnici amministrativi

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15 MARZO, ORE 9 PIAZZA SCARAVILLI

Tutt* in Consiglio di Amministrazione dell’UniBo!

L’importantissima mobilitazione autunnale contro la riforma Gelmini e per fare cadere il governo Berlusconi, amico dei dittatori mediorientali e feroce distruttore delle nostre possibilità di futuro, si trova ora in un nuovo scenario: il ddl ha avuto l’approvazione del Parlamento.
Ora inizia una partita cruciale: bloccare la sua applicazione reale. Non vogliamo che sia nel chiuso dei palazzi che si decida delle nostre vite e del nostro futuro. Il Rettore di Bologna è sempre stato complice e compiacente verso l’approvazione della riforma Gelmini e di fatto inserito in una partita
fra burocrazie per avere più fondi rispetto ad altri atenei piuttosto che schierarsi contro i tagli e l’ulteriore degradazione della vita nelle univeristà.

Da almeno due anni il Magnificissimo Dionigi si è caratterizzato per l’applicazione di un governo autoritario dell’ateneo ed è stato sordo a qualsiasi istanza, da quelle dei ricercatori e dei precari, a quelle degli studenti. Ancora a fine dicembre sono state chieste le sue dimissioni di fronte all’approvazione parlamentare: risposta il silenzio.

Crediamo sia giusto bloccare l’applicazione del ddl Gelmini dentro l’università e che questo sia possibile: boicottando il cammino di
organismi – nominati in maniera monarchica come la Commissione Statuto,
incaricata di scrivere la nuova “costituzione” dell’Ateneo di Bologna sotto i dettami della Gelmini- che introdurranno forme ancora più pervasive di aziendalizzazione della cultura e del sapere, e ancora più precarietà nelle nostre vite di studenti e precari.

L´ultimo rapporto AlmaLaurea mostra come la nostra università e la nostra scuola non solo impediscano ogni forma di mobilità sociale, ma anche quanto siano di fatto fondate sul lavoro nero (il nostro) e sulla creazione di saperi tutti finalizzati alle esigenze del mercato.

Bloccare la Gelmini negli atenei, portare al commissariamento dei Rettori complici di questa gestione della crisi come Dionigi, è un passo importante per fare un novo passo avanti alle mobilitazioni del sapere e mettere nuovamente in crisi il Governo Berlusconi; ad incidere veramente sulle nostre vite.

Il 15 marzo si terrà un Consiglio di Amministrazione con la Commissione Statuto: dalle ore 9 in piazza Scaravilli presidio per entrare tutt* in C.d.A. e boicottare questo meccanismo dell’Università Azienda.

Student* e precar*