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Arresti No Expo, presidio in piazza Verdi

Appuntamento lanciato per le 18,30 di oggi dopo le misure cautelari che hanno colpito dieci attivisti per la manifestazione dell’1 maggio: “Solidarietà internazionale! Dall’Italia alla Grecia, liberi ora!”.

12 Novembre 2015 - 18:01

Presidio No Expo in solidarietà agli arrestati

miTra i falsi toni trionfalistici per la chiusura di Expo a Milano ecco che arrivano le prime azioni di repressione per il corteo dell’1 maggio scorso. Apprendiamo che 15 mandati di arresto sono stati emessi tra compagni italiani e greci, con le accuse di devastazione e saccheggio, resistenza a publico ufficiale aggravata e travisamento. Fra Italia e Grecia sono 10 i compagni già agli arresti in via preventiva e domani un tribunale greco si riunirà per decidere se accettare la richiesta italiana di estradizione: sarebbe la prima volta nella storia, fin’ora applicata solo per casi di truffa, omicidi e lotta armata. Registriamo tra l’altro l’impossibilità per l’avvocato difensore di accedere al fascicolo dell’inchiesta, a differenza della stampa asservita. Oltre alle perquisizioni effettuate nelle ultime ore, sono stati eseguiti anche prelievi coatti del Dna.

Expo non è finito: oltre alla repressione, dobbiamo fare i conti con la sua eredità fatta di cemento, debito e precarietà. La devastazione del territorio con 110 ettari cementificati, il saccheggio di milioni di risorse pubbliche andate a ingrassare i soliti padroni e mafiosi.

Non dimentichiamo lo sfruttamento intrinseco a quest’opera basato sul lavoro gratuito, sul divieto di sciopero, turni di lavoro massacranti e licenziamenti politici. La precarietà in cui migliaia di giovani sono stati e sono costretti a subire con l’illusione di “arricchire” il proprio curriculum è una delle tragedie che Expo ha sdoganato applicando quelli che sono i canoni del Jobs Act.

Non dimentichiamo di come il potere usi la legge per reprimere chi lotta e si ribella giustamente ad un sistema che ci vuole alienati e sfruttati, mentre chi è responsabile di tutto questo resterà impunito e libero di perpetuare i suoi sporchi interessi. Non dimentichiamo come si sia usato il bel volto del cibo per nascondere le politiche predatorie sull’ambiente.

Per tutto questo, si pone con urgenza la necessità di una forte solidarietà, anche  internazionale, in ogni ambito di lotta, se vogliamo essere in grado di costruire alternative a un mondo fatto di Stati, oppressione e prigioni. E’ l’ora di fare i conti con la realtà: la vita e la libertà di un essere umano non sono minimamente comparabili al valore di un bancomat o di un’auto di lusso.

Presidio in Piazza Verdi alle 18,30.

Sempre No Expo!

Solidarietà internazionale!

Dall’Italia alla Grecia, liberi ora, libera tutti!