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Approvato il Ddl Fornero, a Roma contestazioni, cariche e un arresto

Sì definitivo alla riforma del mercato del lavoro. Protestano i sindacati, in manette un operatore sociale. Spinte e urla tra Cgil e Fiom dopo l’invito di Cremaschi a rompere con il Pd. “Provocatore!”, “Questo è fascismo!”.

27 Giugno 2012 - 18:46

La Camera ha approvato in via definitiva la riforma Monti-Fornero del mercato del lavoro, con 393 voti favorevoli, 74 contrari, 46 astenuti.

L’iter parlamentare del provvedimento è stato accelerato negli ultimi giorni, per la determinazione del premier Monti ad ottenerne l’approvazione in tempo per il Consiglio Europeo che si apre domani. Il governo ha annunciato che alcuni passaggi del testo saranno modificati tramite articoli inseriti nei decreti calendarizzati nelle prossime settimane.

E’ stata una lunga giornata questa conclusasi con l’approvazione del Ddl, che ora attende solo la firma di Napolitano per diventare legge. Mentre in aula venivano votati, uno per uno e a fiducia, gli articoli del provvidemento, già in mattinata i sindacati di base Cobas e Usb e gli studenti di Atenei in Rivolta contestavano la ministra Fornero, invitata dal sindaco Alemanno all’Auditorium di viale Manzoni dove si svolgevano gli ” Stati generali del sociale e della famiglia” di Roma Capitale. Molti dei manifestanti hanno tirarato pomodori, uova, ortaggi vari ed alcune pile contro il cordone di polizia a presidio del convegno. Durante la contestazione è stato fermato e tratto in arresto Claudio Tosi, operatore sociale di 54 anni. Secondo quanto riferisce il giornalista Checchino Antonini su Globalist.it, “è stato fermato in mattinata mentre, regolarmente accreditato, entrava nell’auditorium che ospitava gli Stati generali”. L’uomo sarebbe accusato di avere avuto con sé una fionda, ma “la fionda, in realtà è un pezzetto di legno che Claudio Tosi aveva in borsa perché nel pomeriggio avrebbe dovuto tenere un corso di falegnameria creativa, di fabbricazione di giocattoli, in una ludoteca di periferia – spiega Antonini nell’articolo – Ma chi lo ha catturato sostiene che, oltre il pezzetto di legno c’era anche l’elastico. L’elastico della cartellina. Tosi passerà la notte in guardina e domani sarà processato per direttissima. ”

Da viale Manzoni è partito un corteo fino a piazza Venezia, dove i dimostranti (trecento secondo gli organizzatori) hanno tentato di forzare il blocco di polizia schierato all’imbocco di via del Corso. Gli uomini della Questura capitolina hanno risposto caricando il corteo, che si è poi diretto verso piazza Santi Apostoli, dove i sindcati di base avevano convocato pubblicamente un presidio per le 14.30.

“Dopo le cariche subite in mattinata dagli attivisti che volevano protestare contro le politiche sociali del sindaco di Roma e la riforma del lavoro del ministro Fornero – spiega Usb in una nota – il presidio in Santi Apostoli, partito alle 14.30, e’ stato letteralmente accerchiato, impedendo ai manifestanti di uscire dalla piazza. Dopo qualche momento di confronto fra agenti e manifestanti, che ha provocato anche lo svenimento di una donna”, prosegue il comunicato del sindacato, la protesta si è spostata sotto Montecitorio, dove era in corso “la votazione del ddl Fornero, giudicato da Usb una controriforma che azzera diritti e ammortizzatori sociali precarizzando tutto il mondo del lavoro”

Sotto Montecitorio ha manifestato peraltro anche la Cgil, il cui servizio d’ordine avrebbe cercato di impedire l’accesso alla piazza ai sindacati di base, secondo quanto denunciano questi ultimi. Dal palco del sindacato confederale è intervenuto,  in rappresentanza delle tute blu della Fiom, Giorgio Cremaschi, attaccando duramente il Partito Democratico: “No a chi vota questa legge, no al Pd che vota questa legge. Dobbiamo rompere ogni legame e la Cgil oggi doveva fare lo sciopero generale.

Parole a cui ha reagito un altro gruppo di lavoratori, evidentemente più vicini alla Camusso che ai metalmeccanici: “Sei un provocatore, questo è il palco della Cgil valle a dire da un’altra parte queste cose”. Sono seguite spinte e urla da una parte e dall’altra, finché dagli altoparlanti della organizzazione Cgil è stata alzata la musica a volumi assordanti. “E’ una vergogna, ci impedite di parlare perche’ siete amici del governo. Questo e’ fascismo”, hanno urlato, inuditi, in risposta i sostenitori  della Fiom.