Acabnews Bologna

Ancora uno sfratto rinviato

Un picchetto di Social Log ha difeso la casa di Abdel e dei suoi tre figli. Presidio anche a Molinella, ma in questo caso lo sfratto è stato eseguito.

12 Maggio 2015 - 19:32

_DSC4771 copia“Questa mattina il comitato inquilini resistenti di Social log si è mobilitato con un picchetto antisfratto per difendere la casa di Abdel e dei suoi tre figli minorenni. La situazione di Abdel è comune a centinaia di altre famiglie che a Bologna sono state parcheggiate in alloggi temporanei dell’Acer in vista dell’assegnazione definitiva. Dopo quattro anni di promesse, neanche l’ombra di una soluzione che accenni a risolvere il problema della casa per questa famiglia, nonostante il buon posizionamento nella graduatoria di accesso all’edilizia residenziale pubblica, Adel non ha potuto completare il passaggio all’alloggio definitivo a causa della perdita del lavoro, che costituisce uno dei requisiti minimi per accedere alle assegnazioni definitive di una casa popolare”. E’ il racconto fatto su Facebook dall’Assemblea Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log.

“Un problema emergenziale in costante peggioramento che accomuna il destino di migliaia di famiglie, 2000 solo quest’anno, che perderanno la casa a causa di una morosità incolpevole, dovuta alla crisi e alla perdita del lavoro. A fronte di questi dati, le politiche abitative del Governo e della regione non sembrano minimamente prendersi cura di quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. Le scelte politiche delineate dalle dichiarazioni fatte dalla Gualmini, assessore al welfare della regione Emilia Romagna, non solo non propongono nessuna misura per arginare l’emergenza in cui versa la nostra regione, ma appaiono coscientemente orientate a rifiutare, l’idea che la casa sia un diritto a cui tutti quanti debbano avere accesso, solo in questo modo si spiega la volontà dell’assessore di voler inserire, nella prossima legge regionale sulla casa, una temporaneità dell’assegnazione, quindi un ulteriore precarizzazione delle condizioni di vita. Nessun accenno invece a quelli che sono gli unici strumenti di risoluzione del problema casa, quali il blocco degli sfratti , il riuso di immobili sfitti ed inutilizzati ed il rifinanziamento dell’edilizia residenziale pubblica. Al contrario di ciò che dovrebbe essere fatto si mette in campo una politica di defiscalizzazione per le imprese del mattone che destineranno parte del costruito al social Housing, inaccessibile per le famiglie senza reddito. Questa non è una soluzione, ma l’ennesimo sperpero di denaro pubblico a favore della speculazione e della rendita immobiliare, che reimmetterà sul libero mercato nuovi immobili ai quali nessuna delle migliaia di famiglie che vive in situazione di disagio abitativo potrà accedere perchè lontanissimi dalla possibilità economica dei più. Per questo la lotta per il diritto all’abitare, i picchetti anti sfratto e le occupazioni rimangono ancora oggi l’unico metodo per consentire a centinaia di famiglie di poter vivere dignitosamente ed avere una abitazione. Il picchetto anti sfratto di oggi, ha strappato un importante vittoria, un rinvio di 4 mesi, che consentirà ad Abdel di riportare un po’ di serenità nella propria famiglia e di continuare a lottare per avere una vita e un futuro dignitoso per lui e per i suoi tre figli. Diamo quindi appuntamento alle prossime iniziative di lotta contro il piano casa per rivendicare il diritto alla maternità, all’infanzia, all’istruzione, alla salute e alla dignità che l’articolo 5 ha strappato via dalla vita di tantissimi uomini e donne che ha causa della perdita del lavoro hanno perso la casa. Rilanciamo quindi la lotta come unica via per arrivare ad una soluzione vi aspettiamo tutt*”.

Un altro picchetto, sempre stamattina, si è svolto a Molinella. Riferisce Idra: “Oggi a Molinella, paesino non distante da Bologna, con Brahim e famiglia, si è dato vita ad un presidio di resistenza contro l’esecuzione dell’ennesimo sfratto per morosità incolpevole. Fin dalle prime ore del mattino alle porte dell’abitazione si sono presentati l’ufficiale giudiziario e l’avvocato della proprietà , accompagnati dalla immancabile schiera dei servi dell’amministrazione del partito democratico, che in città o nelle zone deindustrilizzate di provincia mostra il suo solito volto: illegittimità, utilizzo strumentale al potere della legge e forze dell’ordine. Per Brahim e famiglia questo era il secondo sfratto: il primo eseguito qualche anno fa nonostante la gravidanza della moglie, il secondo eseguito oggi dopo una giornata di resistenza e di trattative. È evidente come la crisi economica sia diventata un modello di governo e come a pagarne i costi siano, a distanza di pochi anni, sempre gli stessi: chi è intrappolato nella morsa della precarietà e del debito e allo stesso tempo tutti i giorni lotta per un futuro migliore. Altro elemento tipico dell’amministrazione del Pd è la promessa di un miglioramento delle condizioni di precarietà, promesse metodicamente tradite tramite lo scarico di responsabilità tra esponenti di partito che hanno pian piano privatizzato i luoghi istituzionali. Delle vostre parole ce ne facciamo poco, delle vostre provocazioni ancor di meno. Oggi si è svolta una parte di conflitto, la guerra è lunga”.