Attualità

Ancora polizia contro i facchini [video]

A Fidenza (Parma) condotti a forza in Questura i manifestanti in picchetto davanti alla Bormioli. A Desenzano del Garda (Brescia) sgomberato il presidio ai magazzini Penny Market, feriti.

08 Gennaio 2016 - 18:59

L'arrivo della polizia ai magazzini Bormioli di Fidenza (foto fb Anomalia Parma)Sgomberato stamane dalla polizia il presidio davanti all’azienda Bormioli Rocco di Fidenza, nel parmigiano, dove da Natale prosegue il presidio dei lavoratori che protestano per il peggioramento delle condizioni contrattuali conseguente al subentro del Consorzio Cal nella gestione del magazzino. Ieri il tavolo il prefettura con i vertici del consorzio e la decisione dell’assemblea dei lavoratori, sostenuta dai Si Cobas, di non accettare l’accordo sostenuto dai sindacati confederali.

I facchini e i solidali presenti al presidio, tra i secondi attivisti di Art Lab e Rete Diritti in Casa, sono stati caricati  a forza sulle camionette e condotti in Questura. A pochi metri di distanza, in via Repubblica davanti alla Prefettura, si è radunato un presidio in attesa del rilascio dei fermati.

Un analoga dinamica ha interessato, nelle stesse ore, anche i magazzini Penny Market di Desenzano del Garda, presidiati da quattro giorni dai lavoratori Si Cobas e dai solidali del locale centro sociale Zanzanù e del Magazzino 47 di Brescia.  Qui Polizia e Carabinieri si sono presentati intorno alle 7.30. All’arrivo delle forze di polizia i manifestanti si sono incordonati a terra, cercando di mantenere il blocco. Come mostra il video qui sotto, diffuso in rete dai Si Cobas, gli agenti hanno prelevato di peso i manifestanti uno ad uno, in tre hanno riportato lesioni al viso e alle braccia e sono stati portati al pronto soccorso.

 

 

“I facchini dei magazzini Penny Market di Desenzano, che servono i discount di mezzo Nord Italia – ripercorre il sito dell’emittente antagonista bresciana Radio Onda d’Urto – da mesi hanno aperto una dura vertenza per ottenere l’adeguamento delle mansioni, il riconoscimento degli scatti di anzianità e l’applicazione del contratto nazionale. Solo ieri pomeriggio, giovedì 7 gennaio,  la Prefettura di Brescia aveva intimato ai lavoratori in lotta di rimuovere i blocchi e tornare al lavoro per le prossime due settimane, in attesa dell’apertura di un (ipotetico) nuovo tavolo di trattativa. Un diktat rispedito al mittente dall’assemblea dei lavoratori, che avevano deciso di proseguire il picchetto, lo sciopero e il blocco dei cancelli a oltranza”.