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Ancora in piazza contro Casapound: corteo e traffico bloccato

I manifestanti sono partiti dal Sacrario dei caduti partigiani per opporsi alla presenza di un banchetto in via D’Azeglio. “Allontanato un fascista, la Digos ha tentato un arresto mostrando la pistola”.

23 Gennaio 2018 - 19:49

Come nell’ultimo fine settimana, anche la giornata di oggi è stata all’insegna della presenza antifascista in piazza per contrastare le comparsate elettorali dell’estrema destra. Nel pomeriggio era infatti in programma un banchetto di Casapound in via D’Azeglio. Poco lontano, in piazza Nettuno, un presidio è stato convocato proprio davanti al Sacrario dei caduti partigiani: “Non possiamo tollerare l’ennesima provocazione fascista in città”, ha scritto Bologna Antifa, attaccando il Pd che “come da copione permette la presenza dell’utile spauracchio fascista per cercare di rivendersi come unica possibilità elettorale e nonostante questo ha anche l’ardire di dichiarare che la presenza fascista sia un insulto ad una città medaglia d’oro della Resistenza”. Nel mirino anche il sindaco Virginio Merola. Così Hobo: “Gli vorremo ricordare che in piazza Maggiore c’è una lapide con un elenco di nomi e che dietro ogni nome c’è un* partigian* morto per debellare il virus fascista dal mondo intero; vogliamo ricordargli che oggi non si sta schierando con i partigiani ma con i fascisti”.

Il presidio davanti al Sacrario si è trasformato in un corteo, che si è spostato per le strade del centro bloccando di volta in volta diverse strade, con le forze dell’ordine puntualmente schierate per impedire agli antifascisti di avvicinarsi a Casapound: situazione che man mano ha interessato via Farini, via D’Azeglio, via de’ Carbonesi, piazza Malpighi… Poi, ritorno in piazza Nettuno. Bologna Antifa: “Se il Pd e il questore difendono Casapound con un esercito, non resta che bloccare tutto il resto!”.

Dal Cua, via social, arriva poi la seguente segnalazione: “Durante il presidio un fascista della città ha iniziato a provocare l’iniziativa, a quel punto, insieme ad alcuni compagni antifascisti presenti per partecipare all’iniziativa convocata, abbiamo allontanato il provocatore restituendogli come si deve il costo della provocazione. La Digos ha poi tentato di arrestare un compagno mostrando la pistola e urlando intimidazioni ma la determinazione ha fatto si che la polizia desistesse”. Sempre su Facebook, Bologna Antifa: “Ci dicono che il Veneto Fronte Skinhead in piazza Maggiore non passeggia più”.