Un vizio di forma blocca l’inizio del processo per i sette accusati di associazione sovversiva sulla base di indizi che il tribunale del riesame, revocando la detenzione dopo alcune settimane, definì inconsistenti
Inizia con un rinvio l’udienza preliminare per sette anarchici accusati di associazione sovversiva (art. 270 del codice penale) e altri reati in relazione ad alcuni pacchi bomba rinvenuti a Bologna e altrove nel luglio 2001, rivendicati a firma Cooperativa Artigianale Fuoco e Affini e Federazione Anarchica Informale – da non confondersi con la quasi omonima Federazione Anarchica Italiana fondata a Carrara nel 1945. A due è contestata anche una rapina in banca del dicembre successivo. Per vizio di forma, l’udienza è stata aggiornata al 15 aprile.
I sette passarono alcune settimane in custodia cautelare in carcere nel 2005, furono poi scarcerati dal riesame che giudicò inconsistenti gli indizi, non atti a dimostrare né l’esistenza di un’associazione sovversiva, né l’affiliazione degli indagati alla medesima, né la relazione di alcuno di loro con i fatti specifici contestati. Tale pronuncia del riesame contraddisse nettamente procura e investigatori, e il clamore mediatico con cui furono presentati ai tempi gli arresti. Nel 2007 la procura chiese il rinvio a giudizio, su cui il gup è ora chiamato a pronunciarsi