Acabnews Bologna

Amianto dappertutto

All’indomani della denuncia di una bonifica insicura in Stazione Centrale, l’Associazione esposti diffonde la lista nera delle mancate bonifiche di amianto in città e in provincia, dai Prati di Caprara a due tettoie del Sant’Orsola.

14 Settembre 2013 - 15:43

“Una tettoia ai Prati di Caprara – denuncia l’Associazione Esposti Amianto – è in condizioni avanzate di vetustà e degrado, ampiamente bucherellata, e nessuna autorità sanitaria pubblica in Italia dovrebbe avere dubbi sulla necessità di bonifica immediata”.

Ma è solo il caso più grave di amianto non bonificato in città: nella black list che l’Aea diffonde nei giorni in cui Usb denuncia l’inadeguatezza delle misure di sicurezza per la rimozione del pietrisco contenente il pericoloso minerale della stazione di Bologna, ci sono anche la tettoia di un ex Supermercato in via Stalingrado angolo via Gnudi, i capannoni abbandonati di via Bignardi 14, la caserma Sani e persino due tettoie del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.

E le cose non vanno meglio in provincia: a Monterenzio alcuni rifiuti segnalati l’11 luglio scorso ad oggi sono nello stesso posto, e altri casi sono noti a San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, San Giorgio di Piano e Medicina.

C’è anche il caso degli stabilimenti dell’Eurovo, a Mordano, nell’Imolese, dove si sono registrati due folocai di aviaria e che hanno la copertura in fibrocemento che potrebbe contenere amianto. “C’e’ un nesso con la aviaria? – si chiede la nota dell’Associazione – noi possiamo dire che non solo ha un effetto cancerogeno sull’animale, ma ha anche un impatto negativo sull’apparato immunitario”.

L’Aea sollecita quindi, come già spesso in passato, il Comune di Bologna, ma anche la Regione Emilia-Romagna, a creare “un censimento capillare dell’amianto presente nel territorio, rendendolo obbligatorio per tutti i Comuni”.