Acabnews Bologna

Alla Dozza si protesta anche contro la poca informazione e il cibo scadente

Per il Garante dei detenuti continuano a mancare risorse per il lavoro. Dai reclami emerge l’impossibilità di accesso ai canali d’informazione, la difficoltà a comunicare con gli educatori e la cattiva qualità della refezione.

04 Giugno 2018 - 11:15

Dall’ultima visita effettuata nei giorni scorsi dal Garante per i diritti delle persone private della liberta’ personale del Comune di Bologna alle sezioni femminile, penale e ai locali che ospitano gli ammessi al regime di semiliberta’ della Dozza emerge, come già accaduto nelle visite precedenti, che “l’offerta di attività lavorative non risulta adeguata alla domanda proveniente dalla popolazione ristretta, essendo limitate le risorse a disposizione della locale gestione penitenziaria”. Sono 71 le detenute nella sezione femminile, in cui in linea generale viene applicata la separazione tra imputate e condannate in via definitiva. Rileva il garante che “i bagni in ogni camera di pernottamento sono dotati di docce, l’orario quotidiano delle celle verrà esteso fino alle 20 anche nel braccio che ospita le imputate (come riportato dagli operatori penitenziari), sono particolarmente adeguati gli ambienti al secondo piano in cui sono collocati spazi per le attività  in comune, comprese le aule studio”. Nella sezione femminile si segnala inoltre la presenza di una bambina, al seguito della madre.

L’area dedicata alla salute mentale che attualmente accoglie tre donne con patologie psichiatriche è gestita dal servizio sanitario: “I numeri esigui, però, e la collocazione fisica di questi ambienti detentivi, collocati al piano terra, comportano un significativo stato di isolamento per queste donne detenute. Nei mesi scorsi le persone detenute della sezione penale hanno firmato reclami collettivi- riferisce il garante- in cui segnalavano la scadente qualità di alcuni prodotti, in particolare la carne, venduti in istituto dalla ditta appaltatrice del servizio, e la richiesta di un ampliamento dei canali televisivi che si possono vedere”. Attualmente sono abilitati solo 15 canali, rimanendo esclusi i canali in chiaro con programmazione di eventi sportivi, i canali con programmazione culturale e i canali con programmazione di informazione giornalistica regionale. Infine, “nel corso delle interlocuzioni avute durante il sopralluogo, alcune persone detenute hanno segnalato la scarsa frequenza dei contatti con il proprio educatore di riferimento”.