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Al Cup “carichi di lavoro insostenibili”

Sgb: “Chiediamo un tavolo di confronto che possa sciogliere il nodo delle assunzioni e della sostituzione delle assenze, affrontando le innumerevoli criticità che si sono venute a creare negli ultimi mesi”.

08 Febbraio 2017 - 11:37

“Carichi di lavori insostenibile” per i lavoratori del Cup. La denuncia arriva dal sindacato Sgb, che spiega: “Negli ultimi anni la società Cup 2000 ha dovuto fare i conti con le sciagurate riforme sulla spending review che hanno coinvolto le società partecipate ed in house e che hanno portato a pesanti riduzioni di spesa e di personale pagate in massima parte dai lavoratori di queste aziende. Il mancato turn over ha portato la società Cup 2000 ad avere un pesante sottorganico sul front office, cioè gli sportelli su Bologna e sul call center. Per questo abbiamo in tempi non sospetti sempre sollecitato i soci a provvedere alla sostituzione di dimissioni, pensionamenti e assenze di lunga durata. A tutt’oggi le nostre richieste sono state disattese. Ma la situazione per i lavoratori è diventata insostenibile a causa dei carichi di lavoro sempre più pesanti che si ripercuotono inevitabilmente sui cittadini che accedono al servizio e che sono costretti ad attese sempre più lunghe. La riorganizzazione dei punti Cup presenti in città è una priorità assoluta che non va rimandata ulteriormente”.

Scrive ancora l’Sgb: “Abbiamo a cuore le sorti di Cup 2000 perché è un’azienda che garantisce l’imparzialità nel percorso sanitario dei cittadini, e proprio per questo chiediamo all’asl un tavolo dove poter valutare le possibilità che la normativa offre per la sostituzione del personale in turn over. I piani del riordino delle società partecipate che la Regione Emilia Romagna ha predisposto con una delibera del 2016 sono ancora lontani dall’essere operativi, ed anzi in forte ritardo sulle tempistiche che la stessa delibera si è prefissata. Inoltre la Regione disattende l’accordo che il sindacato Sgb ha firmato in riferimento al riordino e che prevedeva degli incontri che definissero lo stato dell’arte. Purtroppo questi incontri non ci sono mai stati e oggi abbiamo dei principi formulati su carta ma nessuna operatività fattuale. Riteniamo che il piano di riordino vada affrontato nella sua interezza e che vada portato avanti con il confronto sindacale, come da accordo. La Regione Emilia Romagna e l’Asl però non possono restare sorde alle richieste dei lavoratori che hanno il diritto di sapere la direzione in cui si vuole andare. Per cui come sindacato Sgb chiediamo un tavolo di confronto che possa sciogliere il nodo delle assunzioni e della sostituzione delle assenze, tale da poter essere operativo e che affronti le innumerevoli criticità che si sono venute a creare negli ultimi mesi”.