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Agente condannato, Martina: “Si è aperta una crepa” [foto + audio]

Il commento della studentessa dopo la sentenza sull’agente che in piazza Cavour le ruppe quattro denti e la cronaca del presidio svolto nel cortile del Tribunale, concluso con un corteo fino a piazza Maggiore.

17 Maggio 2013 - 17:00

“La nostra lotta non finisce qui ma sono felice, oggi la giustizia e’ stata riconosciuta anche da queste aule di Tribunale. Sono felice perchè significa che si aperto un dibattito, si e’ aperta una crepa, un piccolo passo e’ stato fatto”. E’ con queste parole che Martina, la studentessa ferita il 12 ottobre in piazza Cavour, davanti alla Banca d’Italia, accoglie la condanna a 16 mesi arrivata questa mattina per il poliziotto responsabile della manganellata al volto che le fece saltare quattro denti. Martina commenta la sentenza al megafono, parlando dal presidio promosso in occasione dell’udienza che, di fatto, ha occupato il cortile del Tribunale in via Farini.

“Il sorriso della liberta’ contro la violenza dell’omerta del VII Reparto mobile”. Questo lo striscione esposto dai manifestanti. Oltre al Tpo, che aveva promosso l’appuntamento insieme a Martina, presenti anche attivisti di Làbas, Vag61, Crash, Comitato No People mover e Carc. Il presidio anima non poco il Palazzo di giustizia, tanto che il presidente del Tribunale si rivolge alle forze dell’ordine presenti per far abbassare il volume e consentire lo svolgimento delle udienze. La risposta degli attivisti arriva tramite coro: “Ci scusiamo per il disagio”. In altre parole “obiezione respinta”, si replica al megafono: la musica va avanti.

La condanna a 16 mesi per lesioni gravissime nei confronti dell’agente arriva al termine del rito abbreviato: il gup ha disposto anche una provvisionale di 20.000 per Martina (in cui si e’ tenuto conto delle costose cure dentistiche che la ragazza ha dovuto sostenere) e 5.000 euro per le spese legali. L’accusa aveva chiesto tre anni escludendo le attenuanti generiche, che invece il giudice ha riconosciuto.

Ricevuta notizia della sentenza, il presidio si trasforma in un corteo che imbocca via D’Azeglio. Al megafono gli attivisti gridano che questa sentenza e’ dedicata a Federico Aldrovandi, a Carlo Giuliani, a Paolo Scaroni e a tutte le altre vittime delle forze dell’ordine. La manifestazione, tra i fumogeni, termina in piazza Maggiore.

Ben presto arriva una dichiarazione del consigliere comunale Marco Lisei, del Pdl, che commentando la condanna dell’agente conferma la copertura politica che certi partiti non perdono occasione di offrire ai violenti in divisa: “Una sentenza durissima. Sono davvero sconcertato. Le vittime diventano carnefici e viceversa. Uno Stato che non sa proteggere i suoi maro’ e che non protegge i suoi agenti che Stato e’? E’ una vergogna”.

> Le foto del presidio al Tribunale:
http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157633517806530/show/

> Ascolta gli audio di Martina e Matteo (Vag61):

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