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Affitti alle stelle, e gli studenti scappano

Lo denuncia il Cua, che oggi ha occupato l’ufficio di Gualmini. L’assessora non si è fatta vedere, mentre a presentarsi in forze è stata la polizia. Ubertini attacca il collettivo ma riconosce: “Il problema esiste”.

28 Settembre 2016 - 16:08

Blitz Cua in Regione @ZicBlitz del Collettivo universitario autonomo all’interno degli uffici della regione Emilia-Romagna. Un gruppo di studenti questa mattina ha fatto irruzione in viale Aldo Moro 21 dove ha sede l’assessorato alla casa di cui è responsabile Elisabetta Gualmini.

“Tanti studenti sono venuti oggi a denunciare per l’ennesima volta il disagio abitativo di questa città. In troppi quest’anno sono dovuti ritornare nelle loro città d’origine, non trovando alcuna soluzione a Bologna. Affitti stellari e nessuna agevolazione per gli studenti, dove finiscono tutte le risorse?” è stato l’annuncio fatto dal gruppo universitario su Facebook.

Poco dopo infatti, sono stati gli stessi studenti riuniti nella campagna “Mò Basta” a raccontare le ragioni dell’iniziativa: “E’ servita a denunciare la catastrofica situazione abitativa per gli student* fuori sede nella città di Bologna. La drammaticità della situazione si palesa nel fatto che i prezzi per un alloggio sono altissimi; stiamo parlando di cifre che si aggirano attorno ai trecento euro per una stanza, molto spesso ai limiti della vivibilità. Riteniamo la Regione responsabile di questa situazione, in quanto anche quest’anno i fondi investiti per il welfare sono stati infimi rispetto alle esigenze degli studenti, e il diritto allo studio è ancora lontanissimo dall’essere tutelato. Non è infatti solo la casa a mancare; a Bologna gli universitari devono fare i conti con i prezzi esorbitanti per un pasto in mensa, con l’accesso alle borse di studio sempre più restrittivo e con dei costi per il trasporto pubblico a dir poco allucinanti”.

Gli studenti una volta entrati negli uffici regionali hanno chiesto di poter parlare con la Gualmini, ma come denunciano gli stessi, l’attesa è stata vana. “L’assessore ha deciso di non presentarsi  anche dopo aver ricevuto la notizia dell’occupazione del proprio ufficio da parte di una quarantina di studenti. Chi invece quest’oggi non è tardato ad arrivare è stata la questura di Bologna, che anche di fronte ad un’iniziativa con delle finalità puramente di denuncia, chiarissime sin dall’inizio, ha riempito di agenti la struttura ed ha addirittura mobilitato una camionetta dei carabinieri in assetto antisommossa”.

L’iniziativa di oggi che pure è stata condannata da parte degli esponenti tanto della destra quanto della sinistra in regione, ha però trovato una sponda nel commento rilasciato dal rettore Francesco Ubertini che ha così dichiarato: “Non posso che condannare questi modi perché non sono quelli propri di un confronto democratico. Non li condivido e c’è la mia solidarietà piena a Gualmini, ma il problema c’è, esiste, e lo vogliamo affrontare. Abbiamo aperto un confronto con Ergo, Comune e Regione”.

A fine giornata il collettivo ha inoltre annunciato la ruapertura dello sportello per il diritto allo studio “Mò Basta!” (il martedì dalle 11:00 alle 13:00 e il giovedì dalle 13:00 alle 15:00) lanciando un’assemblea pubblica l’11 ottobre nelle aule del 38 di via Zamboni.