Acabnews Bologna

A Làbas torna la luce

Corrente riattivata mercoledì, durante l’iniziativa “#facciamociluce.2” incentrata sulle case occupate all’interno dell’ex caserma, su via Borgolocchi. Stasera Notte rossa per il diritto all’abitare, Social Log: “Prima i poveri!”.

12 Settembre 2015 - 13:15

Era solo questione di tempo!

labPer capire che la luce a Làbas Occupato sarebbe presto tornata, bastava fermarsi a guardare la determinazione con la quale il piazzale “Irma Bandiera” veniva illuminato, da candele portate da casa dai centinaia di solidali, nei due Mercoledì dopo la vigliacca interruzione dell’energia elettrica avvenuta il 21 agosto. Così, Mercoledì 9 Settembre, abbiamo deciso di riattivare l’elettricità che spettava all’ex caserma Masini, quella che per circa 15 anni di abbandono (e quindi di non utilizzo) abbiamo tutti continuato comunque a pagare, perché era impensabile lasciare alla mono-cromaticità del buio un’esperienza fatta da una moltitudine di colori. Lo abbiamo fatto, insieme a tanti e diversi, durante un’iniziativa pubblica perché crediamo che mai come oggi sia necessario scommettere sul tema della pluralità, della mescolanza, della partecipazione: elementi, questi, senza i quali pensiamo impossibile il ridisegnare una città alla portata dei bisogni e dei desideri di chi quella stessa città la abita quotidianamente.

Così, da un semplice gesto, come la riattivazione dell’elettricità, non abbiamo solo ridato l’opportunità a tutti quei progetti a carattere sociale di continuare ad esprimersi intrecciandosi con la città (e oltre i suoi confini), ma crediamo anche di aver lasciato accesa l’opportunità di ricercare insieme nuovi modelli di sviluppo, basati questi sul paradigma dell’arricchimento sociale e del benessere collettivo. Tutto questo, però, contrasta con altri modi di intendere la “rigenerazione urbana”: ecco che allora circa 3 anni di passioni, incontri, sudore, ricerca e cooperazione vengono ridotti, con la presentazione da parte del Comune di Bologna del Piano Operativo Comunale (che vede per l’ex Caserma Masini la “costruzione di un albergo, una trentina di alloggi, attività commerciali e qualche parcheggio”), ad una semplice dichiarazione di futuro ripristino della legalità dove questa manca: un modo neanche troppo velato per dire che tutto quello che è già in atto sarà spazzato via perché non compatibile con gli orizzonti di sviluppo di chi gestisce la città.

Come se fosse normale, con desolante disinvoltura, silenziare un’esperienza che in quasi 3 anni ha contribuito, che lo si voglia o no, alla trasformazione della città.
Come se il Comune di Bologna non vedesse il singolare esperimento di cittadinanza attiva agito proprio da chi dovrebbe rappresentare (e che vorrebbe continuare a rappresentare dopo le elezioni di Maggio 2016).

Ci chiediamo, allora: se non ora quando? Se non proviamo adesso, insieme, ad affermare che c’è una parte di città che degli spazi urbani lasciati all’abbandono vuole farne un tentativo di gestione partecipata, che delle case lasciate alla polvere vuole restituirle a chi una casa non ce l’ha, che delle piazze prima nascoste vuole farne luogo di incontro e sperimentazione di nuove forme di welfare, quando lo facciamo? Quando anche gli ultimi 10’000 metri quadrati di possibilità verranno lasciate alla mercé di interessi privati?

Pensiamo, allora, che se è vero che quest’anno, come crediamo, si “giochi la partita” dell’ex Caserma Masini, crediamo altresì che per una volta valga la pena uscire dall’ottica della difesa dello spazio occupato e provare, tutti e tutte insieme, ad “attaccare”, chiedendo a gran voce l’assegnazione dello stesso a tutti quei progetti a carattere sociale che si danno e si daranno al suo interno. Lo chiediamo in primis a Cassa Deposito e Prestiti, l’ “abbandonante proprietario” dell’immobile di via Orfeo 46, attraverso un piccolo semplice passo: l’allaccio delle utenze per l’energia elettrica. Ora Làbas ha ritrovato la corrente in modo autonomo e partecipato, ma siamo convinti, non curanti del paradigma legalità-illegalità, che la rivendicazione del Diritto alla luce potrà trovare il riconoscimento totale che le spetta solo quando anche Cassa Deposito e Prestiti riconoscerà l’enorme esperienza della riqualificazione, già avvenuta, dell’ex Caserma Masini.

Perché istituire il valore sociale, economico e culturale di questa esperienza significa intraprendere la tortuosa strada che antepone la giustizia sociale alla legalità tout court, un’economia di giustizia ad una di profitto e un benessere collettivo a quello individualistico. Noi siamo pronti alla sfida. E voi?

La comunità di Làbas

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Sabato 12 settembre in via Fioravanti dalle 20h è Notte Rossa per il diritto all’abitare! E’ il nostro tempo, è arrivato il momento: prima i poveri!

Prima i poveri perché a pagare il prezzo salato della crisi economica fin dal suo inizio siamo stati noi, gente semplice che sbarcava in lunario con il sudore del lavoro quotidiano e garantiva a sé e alla propria famiglia di che vivere. Poi il licenziamento, il carovita, il caro-affitti e caro sanità, le prime rinunce ad un pasto sano, ai libri di scuola nuovi per il figlio, fino ad arrivare all’affitto che non si paga più. E poi il baratro dell’ufficiale giudiziario che si presenta alla porta di casa e insieme alla polizia è pronto a sbattere in strade intere famiglie.

E allora è tempo di una nuova storia: prima i poveri! E la lotta per il diritto all’abitare ha acceso una nuova speranza e possibilità per la popolazione della nostra città che stava soffrendo in silenzio e solitudine gli effetti della crisi economica fino a gesti estremi come il suicidio.

Siamo solo all’inizio di una grande battaglia di riscossa, riscatto e giustizia sociale. Abbiamo strappato grazie alla tenacia e alla determinazione piccole e importanti vittorie, ma la nostra storia è chiaro che è appena iniziata e che davanti a noi c’è ancora un mondo di dignità da conquistare. Centinaia di picchetti antisfratto, cortei, occupazioni abitative e manifestazioni hanno fatto sì che il principio della proprietà privata non fosse più un tabù inviolabile davanti alla necessità di dare risposte positive a chi come noi è senza casa, che il rinvio di uno sfratto non fosse il frutto estemporaneo di clemenza e compassione ma una prassi consolidata e proiettata ad essere ancora più efficace e che il territorio in cui viviamo sia lo spazio di una vera rigenerazione urbana nel segno della dignità, di una qualità della vita desiderabile e di reddito.

La contrattazione sociale che si è aperta è la possibilità che finalmente il costo sociale della povertà anche in un regime di austerity e crisi si alzi e torni a dare futuro a quanti lo avevano perso tra sfratti e licenziamenti. Non ci facciamo illusioni! La strada è tutta in salita e “i padroni della rendita” non staranno lì a guardare, dalla loro parte hanno tutto l’arsenale repressivo e coercitivo che questo sistema ingiusto garantisce ai potenti. Noi possiamo contare solo sulle nostre forze e sulla solidarietà di cui Bologna è capace. Per questo rilanciamo con forza l’invito a partecipare alla Seconda Notte Rossa per il Diritto all’Abitare: insieme si grida più forte e i nostri slogan e messaggi possono raggiungere più orecchie e strappare dalle mani il cappio di un disperato o di una disperata sotto sfratto. Abbiamo bisogno di essere tanti e sempre più forti perché c’è sempre chi è pronto a scatenare guerre tra poveri e fomentare individualismo e razzismo anche nella nostra periferia. Abbiamo la necessità di mostrare quanto siamo determinati a non fare nessun passo indietro dalla qualità della vita che siamo riusciti a raggiungere all’interno delle occupazioni abitative, veri e propri motori di welfare e mutualismo collettivo, e che nessuna ipotesi peggiorativa può essere accettata.
Abbiamo il sogno di mantenere la promessa che stiamo per annunciare alla nostra città: è tempo di riscatto e riscossa, è il tempo del “Prima i poveri!” e la lotta per il diritto all’abitare se ci vedrà uniti e solidali può essere certamente il modo migliore per mantenere le promesse.

Casa, reddito e dignità!
Abolire subito l’articolo 5 del Piano Casa!
Moratoria immediata degli sfratti!

Assemblee Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log