L'Associazione di mutuo soccorso, dal 2006 a fianco degli attivisti perseguiti per le lotte sociali , "invita a una giornata di confronto e festa" e denuncia: tra indagini, misure cautelari, sgomberi, militarizzazione "sembra una guerra civile".
Un commento di Andrea Fumagalli: “L’economia italiana non crea lavoro. Si assiste a una redistribuzione tra lavoro precario e non pagato e quello remunerato e di qualità. Con un allungamento dell’orario lavorativo e dell’età pensionabile”.
La protesta è scattata in solidarietà con gli autisti dei magazzini di Bergamo, Brescia e Piacenza che sono quelli (per adesso) coinvolti da un piano di riorganizzazione. SiCobas: "Attacco frontale ai lavoratori".
Celebrata in pompa magna dal ministro dell'Interno l'intitolazione nell'isola siciliana della caserma dei carabinieri al maresciallo che contrastò la resistenza libica nel periodo coloniale.
Ieri si è svolto il Comitato per l'ordine pubblico sulla zona universitaria con Prefettura, Questura, Procura e Comune. Intanto lo sportello Mò Basta, dopo il blitz di ieri in Regione: "Servono risposte reali, non chiacchiere".
Lo denuncia il Cua, che oggi ha occupato l'ufficio di Gualmini. L'assessora non si è fatta vedere, mentre a presentarsi in forze è stata la polizia. Ubertini attacca il collettivo ma riconosce: "Il problema esiste".
Un contributo di Leila network su orizzonti e prospettive dell'accoglienza di migranti e rifugiati a partire dalle esperienze autogestite nate in Emilia-Romagna.
In seguito alla chiusura del centro di accoglienza lo stabile era stato occupato dagli abitanti. Per impedire le operazioni in tanti hanno hanno bloccato la strada ma sono stati portati nei centri di identificazione.
Dopo la sperimentazione dei mesi scorsi, il rettore Ubertini dichiara che l'Ateneo sta valutando di far ripartire la vigilanza privata. Intanto nel mirino securitario finisce anche un concerto della Banda Bassotti previsto per sabato al Pratello.
Il collettivo: "Scellerata arroganza degli agenti in borghese". Alla fine l'esecuzione è stata rinviata, così come per un'altra famiglia, oggi, anche questa sostenuta da un picchetto solidale.
Sono le parole testuali risuonate oggi in Consiglio. Intanto Merola ipotizza di dotare la polizia Municipale di piccole telecamere sul bavero della giacca (un'idea del Sap!): "Però in questo paese c'è la privacy".
Il Congresso Nazionale Indigeno e l'Ezln: "Cercare la verità è frugare nel peggio del paese, nel cinismo della classe politica, che non solo continua a simulare di cercare i compagni ma premia chi mente".
